È uscito in questi giorni per Mondadori – in libreria e in e-book – Più forte del destino. Tra camici e paillettes. La mia lotta alla sclerosi multipla, libro di Antonella Ferrari, attrice di fortunate serie TV come Centovetrine e La squadra, giornalista e da molti anni madrina dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), per la quale è anche protagonista del Progetto Donne oltre la sclerosi multipla, gruppo di donne impegnate nella lotta a questa malattia [se ne legga nel nostro sito anche cliccando qui, N.d.R.].
Persona con sclerosi multipla, Antonella si racconta per la prima volta in un libro e parla di sé senza censure, dei momenti di sconforto, della rabbia, della frustrazione di una diagnosi arrivata molto tardi e della fatica a rialzarsi dopo ogni caduta. Ma anche della grande gioia per ogni piccola conquista, per la soddisfazione di avercela fatta a trovare il suo posto nel mondo dello spettacolo, nonostante i pregiudizi.
La sclerosi multipla è una grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica, imprevedibile e progressivamente invalidante, che riguarda circa 63.000 persone in Italia, con un caso diagnosticato ogni quattro ore. Ad esserne maggiormente colpiti, nel pieno della propria vita, sono i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne in un rapporto di 3 a1 rispetto agli uomini.
«Riaprire alcuni cassetti della memoria – spiega la stessa Ferrari – è stato difficile e doloroso, ma sono felice di averlo fatto. Racconto semplicemente la mia battaglia “tra camici e paillettes” perché io non sono solo la mia malattia. Sono una donna, un’attrice, una moglie, che ha deciso di sfidare il proprio destino e di vincerlo! Quello che racconto è la vita di una persona che non ha voluto mollare, che ha deciso di vivere e di non sopravvivere. Mi sono beccata tantissime porte in faccia, tantissime delusioni, ma dovevo andare avanti anche per tutti quelli che vivono bloccati per colpa di una malattia. Ed è per questo che ho deciso di raccontare la mia storia e devolvere parte dei proventi del libro all’AISM».
Essere una donna con disabilità, infatti, in un mondo in cui l’immagine femminile appare sempre patinata e perfetta, non è certo facile, ma Antonella non si è mai arresa, tanto da diventare un punto di riferimento, una fonte di ispirazione per tante persone meno fortunate. (B.E.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.
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