Assomiglia proprio al “solito disgustoso teatrino”, quello che si sta svolgendo in questi giorni sugli organi d’informazione abruzzesi, nascondendo interessi politici finalizzati sostanzialmente all’annientamento del sociale e a quelle poche garanzie che ancora hanno i più deboli.
Giovanna Baraldi, subcommissario regionale alla Sanità, ha annunciato tagli ai posti letto della riabilitazione residenziale e semiresidenziale per anziani e persone con disabilità e ha annunciato anche quote di compartecipazione insostenibili per queste due categorie. Dal canto loro, i sindacati rispondono che si perderanno posti di lavoro, parlando solo en passant dei problemi che subiranno le persone.
Finalmente, poi, sono venute fuori anche le cifre che riguardano il settore [si legga a tal proposito, sempre in questo sito, cliccando qui, il testo intitolato Abruzzo: ma quei dati esistono o no? di Nicolino Di Domenica e Camillo Gelsumini, N.d.R.]. In ballo ci sono circa 180 milioni di euro, rette giornaliere che vanno dai 105 ai 180 euro giornalieri, posti letto che vanno dai 1.300 circa per i disabili ai 3.500 per gli anziani.
L’imperativo categorico è risparmiare. Allora – come seguendo un copione già scritto, collaudato e recitato – il commissario taglia e i sindacati urlano e si stracciano le vesti per i posti di lavoro persi; alle spalle, cercano di “sobillare” coloro che fino ad ora hanno ampiamente lucrato su questa situazione. Ma dei disabili e degli anziani, persone fisiche che saranno letteralmente “buttate fuori” dagli istituti e delle loro famiglie, che se non integreranno sostanziosamente le rette, dovranno sobbarcarsi tutto il loro peso, a qualcuno interessa?
Viene da chiedersi: chi e cosa difendono i sindacati? Solo i posti di lavoro? Ma sono consapevoli che in tal modo fanno anche il gioco di chi finora ha lucrato ampiamente sulla situazione? Se facessero gli interessi dei Cittadini con disabilità e degli anziani, dovrebbero essere anche in grado di valutare delle alternative, ma a quanto pare questo non succede.
Diamo dunque per scontata l’ottusa, ignorante e incompetente azione di chi taglia senza valutare altre forme di risparmio garantito, senza conseguenze per i Cittadini; diamo pure per scontato che si proceda senza consultare nessuno; non davamo invece per scontata la stessa ignoranza della situazione da parte dei sindacati.
Purtroppo si continuano a non voler vedere i vantaggi della legge sulla Vita Indipendente, che resta in attesa del vaglio regionale; purtroppo non si vuole procedere sulla strada di un’effettiva integrazione socio-sanitaria. Una tale legge, infatti, insieme a un’efficace Assistenza Sanitaria Integrata (ADI), comporterebbe enormi risparmi e non è una riduzione dei posti di lavoro, ma anzi l’esatto contrario, cioè un incremento di essi.
*Responsabile del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo e vicepresidente dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Lanciano (Chieti).
**Disability manager, presidente della UILDM di Pescara (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), responsabile dello Sportello Disabilità della Provincia di Pescara.