Dai risultati delle recentissime elezioni un po’ in tutta Europa crediamo possa trarsi una considerazione di carattere generale: il rifiuto di una politica tutta “lacrime e sangue”, attenta più agli interessi dei grandi gruppi di potere economico internazionale che ai reali bisogni della gente.
Forse il lato più sorprendente – che è poi quello più significativo – è che questa ripulsa del rigore separato dalla crescita si è manifestata sia nei Paesi con maggiori difficoltà economiche, sia in quelli relativamente più benestanti.
L’Italia non è certo sfuggita a questa tendenza e il crollo o comunque la sconfitta dei partiti “tradizionali”, soprattutto di quelli che sorreggono il Governo “tecnico”, si è manifestato un po’ dappertutto, frenato solo localmente da candidati avulsi dalla macchina burocratica dei partiti.
I Cittadini a basso e medio reddito – definizione quest’ultima eufemistica perché oggi un reddito medio risulta comunque basso – che pur inizialmente avevano accolto con favore o almeno con rassegnata sopportazione una politica di rigore economico e i sacrifici che essa comporta, percepiscono ora acutamente la mancanza dell’equità, che del rigore doveva essere il contraltare e paventano che tanti sacrifici economici e un così marcato abbassamento del livello di vita serviranno solo a rallentare il tracollo finale o forse addirittura lo anticiperanno, perché l’imposizione fiscale altissima drena ogni risorsa sottraendola anche ad ogni possibile crescita.
Marcatamente, poi, i Cittadini con disabilità hanno visto crollare anche quei pochi punti fermi ai quali si aggrappavano tenacemente, per vivere un’esistenza umanamente possibile: le pensioni di invalidità, i servizi alla persona, la partecipazione attiva alla società.
Per loro davvero “troppe lacrime e troppo sangue”!
*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
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