Nell’ambito del Salone del Libro di Torino, andrà in scena venerdì 11 maggio (Circolo dei Lettori, Via Bogino, 9, ore 21) la rappresentazione prodotta dalla Fondazione Carlo Molo ONLUS, in collaborazione con l’AITA Piemonte (componente regionale della Federazione Associazioni Italiane Afasici), intitolata La manomissione delle parole, della quale il nostro sito si è già occupato nei mesi scorsi (se ne legga cliccando qui).
Il lavoro è basato sui testi del noto scrittore Gianrico Carofiglio e di altri Autori, le musiche originali sono di Davide Sgorlon, le fotografie di Uliano Lucas, l’ideazione scenica di Daniela Trunfio ed Ezio Sega. In scena andranno Elena Cascino, Francesca Diana, Laura Ferrero, Chiara Francese, Alice Lospinoso, Nazareno Pocapaglia, Laura Riviera ed Ezio Sega.
Come spiega Daniela Trunfio della Fondazione Molo, «questa performance testimonia il forte legame che può esserci tra fotografia e narrazione. Proprio il rapporto tra questi due mezzi espressivi è infatti il tema del Premio Fotografico Internazionale O/PenPics che verrà presentato ad introdurre la serata».
Quest’ultima iniziativa ha visto il Salone del Libro di Torino selezionare un elenco di libri di narrativa italiana e straniera che hanno segnato le varie edizioni della prestigiosa manifestazione. Gli Autori che vorranno partecipare dovranno scegliere un titolo e darne una loro interpretazione visiva. Il concorso è on line dalla sera dell’11 maggio e scadrà il 15 settembre.
Tornando alla Manomissione delle parole, cediamo ancora la parola a Trunfio, che sottolinea: «Lo spettacolo di lettura, musica e immagini nasce dalla dichiarazione contenuta nel prologo del libro di Gianrico Carofiglio che dà il titolo alla performance, in cui si legge che “le nostre parole sono spesso prive di significato. Ciò accade perché le abbiamo consumate, estenuate, svuotate con un uso eccessivo e soprattutto inconsapevole. Le abbiamo rese bozzoli vuoti. Per raccontare dobbiamo rigenerare le nostre parole. Dobbiamo restituire loro senso, consistenza, colore, suono, odore. E per fare questo dobbiamo farle a pezzi e poi ricostruirle“. Ebbene, nella realtà questo è proprio il processo attraverso il quale passano le persone afasiche per recuperare la capacità di comunicare».
Com’è noto, infatti, le attività della Fondazione Carlo Molo e dell’AITA Piemonte sono rivolte alle persone afasiche e ai loro familiari, mirando al recupero della parola, ma anche e soprattutto a stimolare la riappropriazione delle singole identità e del loro reinserimento nella quotidianità.
«Come le immagini – conclude Trunfio – le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e a cambiare la realtà. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i contenuti, l’effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, come nella nostra contemporaneità, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, per ripristinare la loro forza originaria. Così la performance teatrale da noi proposta riflette sulle lingue del potere e della sopraffazione, e vuole recuperare cinque parole chiave del lessico civile, vale a dire vergogna, giustizia, ribellione, bellezza e scelta, legate tra loro in un itinerario concettuale ricco di suggestioni cui si ispirano la partitura musicale di Sgorlon e la scrittura fotografica di Lucas, parti integranti dell’azione teatrale». (S.B.)
Si tratta di una forma di disabilità che subentra in seguito a ictus, emorragia cerebrale o trauma cranico, colpendo la sfera del linguaggio parlato, compreso, letto e scritto, senza però che le lesioni subite alterino l’intelligenza e la sfera emotiva. Spesso le persone che ne sono affette letteralmente “scompaiono” a livello sociale e relazionale.
La Fondazione Carlo Molo ONLUS
Costituita da Maria Teresa Molo nel 1993, ha sede a Torino e nasce come “associazione di ricerca”, con l’intento di applicare la ricerca scientifica al campo della psicologia cognitiva. Dal 2000 porta avanti il Progetto Afasia, attuando percorsi riabilitativi che si sviluppano secondo le più innovative ricerche internazionali nel settore.
La Federazione AITA (Associazioni Italiane Afasici)
Non ha scopi di lucro, ed è stata costituita sulla spinta delle sollecitazioni giunte da persone afasiche, da loro familiari e da professionisti (neurologi, psicologi, logopedisti, terapisti della riabilitazione) e volontari impegnati nella cura della persona afasica.
Le componenti locali della Federazione riguardano oggi dodici Regioni del nostro Paese (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscane e Veneto).
Per ulteriori informazioni: Fondazione Carlo Molo ONLUS (Daniela Trunfio), tel. 011 8171483, daniela.trunfio@fastwebnet.it.
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