La profonda crisi morale ed economica, la crisi del Welfare State, la politica inadeguata alla complessità del momento hanno chiaramente effetti involutivi anche sui diritti civili, mentre l’instabilità politica e sociale produce una percezione pubblica sempre meno attenta, sempre più chiusa nel suo particolare. La giustizia e la solidarietà – elementi essenziali della società civile – sembrano sempre più lontane, più estranee alla ragione di stato.
L’anno trascorso è stato indubbiamente il peggiore da decenni, in quanto la crisi si è abbattuta in modo iniquo sulle persone disabili e sulle loro famiglie, costrette a pagare sempre due volte – come Cittadini e come Disabili – ingiustizia somma per un Paese che comunque vuole continuare a chiamarsi civile.
È infatti doloroso, ma necessario sottolineare ancora una volta la diminuzione dei servizi e delle agevolazioni fiscali, l’estrema rarefazione del sostegno ai non autosufficienti, che soltanto in poche Regioni a fatica sopravvive, l’aumento della disoccupazione delle persone disabili, la scarsa attenzione alla riabilitazione – che sola può allungare i tempi dell’autosufficienza – la sparizione quasi totale della concretezza dei progetti di Vita Indipendente.
Il Governo Monti ha in effetti interrotto i gravi interventi messi in opera dal precedente Esecutivo e fa ben sperare sulla concretizzazione dei LEA e dei LIVEAS [Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria e Livelli Essenziali di Assistenza Sociale, N.d.R.]. Sembra inoltre che riprendano rapporti costruttivi tramite l’Osservatorio Ministeriale sulla Disabilità. E tuttavia la durezza della quotidianità, la drammatica precarietà di molte esistenze, la difficoltà delle famiglie con persone disabili rimangono pietre sulla coscienza di chi ha responsabilità di governo.
Il diritto a una vita dignitosa, alla salute, alla mobilità, all’istruzione, al lavoro, all’inclusione reale nella nostra società necessitano di interventi ormai urgenti, per la salvaguardia di diritti che l’ANIEP [Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati, N.d.R.] sostiene da sempre e che emergono dalle stesse mozioni di tutti gli anni passati, per i quali ancora aspettiamo risposte, insieme alla FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap di cui facciamo parte.
Attualmente stiamo inoltre rilevando inquietanti incertezze in merito all’applicazione dell’ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.], nel quale, a nostro avviso, non dovranno essere computate le provvidenze assistenziali attualmente esenti da imposizione, mentre rimane irrisolta la questione dell’inserimento della patologia poliomielitica fra quelle contemplate nel Piano Sanitario Nazionale, argomento della Proposta di Legge n. 3367, presentata il 7 aprile 2010 dai deputati Codurelli e altri (Norme per il riconoscimento della sindrome post-polio come malattia cronica e invalidante), proposta che giace fra gli Atti Parlamentari della Camera dei Deputati, ancora senza alcuna attenzione [se ne legga anche nel nostro sito, cliccando qui, N.d.R.].
Altrettanta disattenzione si lamenta poi nei confronti dei familiari che si occupano quotidianamente dei loro cari gravemente disabili, al punto che non appare nessuna iniziativa significativa in merito. Il Disegno di Legge Norme a favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili [S-2206, N.d.R.] giace ormai da due anni in Parlamento, un complesso di provvedimenti che segnalerebbe invece un doveroso riconoscimento a persone e famiglie che si fanno carico anche della carenza di servizi di cui lo Stato è responsabile.
Quel progetto prevede un esonero anticipato dal servizio nel settore pubblico e per i lavoratori dipendenti o autonomi del settore privato, cioè il diritto all’erogazione anticipata del trattamento pensionistico al raggiungimento di 55 o 60 anni di età rispettivamente per le donne o per gli uomini, in costanza di assistenza al familiare gravemente disabile per almeno diciotto anni.
«Non conoscere è violenza», scriveva Gianni Selleri nei primi mesi del 2006, al nuovo Parlamento appena insediato [di Gianni Selleri – figura fondamentale per la storia italiana della tutela dei diritti delle persone con disabilità, si legga nel nostro sito ad esempio cliccando qui, N.d.R.]: una frase profondamente vera che rivolgiamo nuovamente alle forze politiche presenti e future, affinché rappresentino degnamente le persone con disabilità, per i cui diritti l’ANIEP continuerà come sempre nel proprio impegno di proposta e di protesta, attivandosi in tutte le sue sedi.
*Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati. Il presente testo – elaborato da Lia Fabbri, presidente dell’Associazione – costituisce la mozione conclusiva approvata all’unanimità dalla stessa ANIEP, nel corso della propria Assemblea Nazionale dei Delegati, tenutasi il 12 e 13 maggio a Lucignano (Arezzo).