«Per noi l’espressione “essere sulla stessa barca” ha un significato molto concreto: è affrontare insieme il mare, la fatica della navigazione, la sfida sportiva, dando vita a un’esperienza comune, che consenta a tutti di avere un proprio ruolo a bordo, e nella vita, contribuendo con impegno e dignità al benessere collettivo».
Sono parole dei componenti dell’Associazione Marinando, nel presentare la seconda edizione della Veleggiata denominata Tuttinbarcabili. Una festa in cui incontrare persone speciali, organizzata per domenica 10 giugno a Marina di Ravenna (ore 13), in collaborazione con Marinara – Porto Turistico di Ravenna e con Marinara – Rete Italia Navigando.
Ma in che cosa consiste esattamente l’iniziativa? Lo si può leggere con chiarezza nella stessa locandina che la presenta, dove si scrive: «Si chiede ad ogni armatore di accogliere a bordo una persona con disabilità. È un piccolo passo. Un passo di integrazione reciproca, attuabile attraverso la riscoperta dei valori e delle tradizioni marinare, perché imbarcare un disabile non è solo un gesto di solidarietà, ma un momento di crescita culturale e civile per ciascuno di noi. Un piccolo passo, sì, ma che mostra la capacità di un territorio e della sua gente, ad accogliere la diversità, rivalutandola attraverso momenti di vita comune».
Nata nel 1999 e con sede a Rimini e Ravenna, l’Associazione Marinando si occupa per lo più di programmi di recupero rivolti a categorie sociali disagiate o a rischio di devianze e di progetti didattici per le scuole attraverso la vita in mare e la pratica della navigazione a vela. (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione Fabrizio Donato, presidente di FIADDA Emilia Romagna–L’Orecchio Magico (Famiglie Italiana Associate per la Difesa dei Diritti dei Bambini Audiolesi).