Chef Down per un giorno

Si chiamerà così la serata di Rovigo del 18 giugno – nell’ambito della manifestazione “Arte per tutti” – che vedrà quindici ragazzi con sindrome di Down dell’Associazione Down DADI, impegnati come camerieri e aiutocuochi in un ristorante della città polesana. Un’iniziativa voluta per sensibilizzare la cittadinanza sull’integrazione delle persone con sindrome di Down nel tessuto sociale

Valentina dell'Associazione Down DADI in cucina

Valentina è una delle persone coinvolte nell'iniziativa "Chef Down per un giorno"

Nell’ambito della quinta edizione di Arte per Tutti, manifestazione promossa dalla Provincia di Rovigo, quindici giovani con sindrome di Down, in rappresentanza delle sedi del Rodigino e del  Padovano dell’Associazione Down DADI (Down, Autismo e Disabilità Intellettiva) di Padova, si proporranno il 18 giugno (ore 19.30) come camerieri e aiutocuochi presso il Ristorante “La Coccinella” della città polesana.

Chef Down per un giorno, questo il titolo della serata, che si articolerà tra il gastronomico e il culturale e che è stata voluta in particolare dalla presidente della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili, per sensibilizzare la cittadinanza sull’integrazione delle persone con sindrome di Down nel tessuto sociale.
Va ricordato tra l’altro che come i loro amici della sede padovana di Down DADI – guidati da anni da Jehona Sehu – dieci giovani della sede di Adria, coordinati da Mara Gazzi e Valentina Prando, sono impegnati in un interessante progetto di autonomia abitativa, denominato Le chiavi di casa. La città facile, fortemente sostenuto dall’ULSS 19 di Adria, con il contributo della  Fondazione Cariparo, per sviluppare nelle  persone con Sindrome di Down e/o disabilità intellettiva la massima   autonomia possibile, in vista di esperienze di reale autonomia residenziale.

«Nella serata alla “Coccinella” di Rovigo – sottolinea Patrizia Tolot Saggion, presidente di Down DADI – l’autonomia sarà invece non solo nell’appartamento di Adria, ma anche nel mondo del lavoro. Vogliamo infatti lanciare il forte messaggio di persone che desiderano essere parte attiva di una società che le vede spesso relegate a tristi esperienze in centri speciali, nascoste agli occhi del mondo perché “diverse”!».
«I nostri ragazzi – conclude Tolot Saggion – hanno bisogno di partner importanti e affidabili per piantare le radici del loro futuro, un futuro nuovo che li veda dentro i meccanismi della “splendida normalità” della Vita Vera di tutti noi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Associazione Down DADI, tel. 049 8303024, ass.dadi@libero.it.

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