Mentre Angelo Cerracchio, componente del Comitato Tecnico-Scientifico dell’ANFFAS Campania (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), lancia l’allarme sull’ormai imminente riforma della Legge Regionale 11/07 (Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della Legge 8 novembre 2000, n. 328), riforma che si ritiene «annullerà di fatto i servizi sociosanitari, lasciando sopravvivere solo quelli sanitari o sociali», il Coordinamento Regionale della stessa ANFFAS Campania lancia una petizione, rivolta alla Regione Campania, ai Comuni, alle Aziende Sanitarie Locali e agli Ambiti Sociali, invitando a sottoscriverla le persone con disabilità, i loro familiari, le associazioni, le organizzazioni di Terzo Settore e i lavoratori che operano nei servizi alle persone.
Nel documento si chiede esattamente alla Regione Campania di «compensare con proprie risorse i tagli statali ai fondi sociali; attivare la presa in carico unitaria per i Cittadini che afferiscono ai servizi socio assistenziali e socio sanitari; incrementare il finanziamento dei servizi sociosanitari, sgravando di queste spese i Comuni, le persone con disabilità e superando la non più sostenibile divisione tra i servizi socio sanitari e quelli socio assistenziali; valutare l’efficienza e l’efficacia dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali, indipendentemente dalla natura del gestore; vincolare parte delle risorse ai progetti di Vita Indipendente; estendere ad altre patologie gravemente invalidanti quanto stabilito per quelle del motoneurone (sclerosi laterale amiotrofica – SLA, atrofia muscolare spinale – SMA ecc.)».
Ai Comuni si chiede poi di «garantire la continuità dei servizi e delle prestazioni essenziali per la vita delle persone con disabilità; non derogare alla propria responsabilità di garanti delle politiche sociali nei confronti dei propri concittadini».
E ancora, alle Aziende Sanitarie Locali di «creare una rete assistenziale unica tra assistenza ospedaliera e cure primarie; promuovere la medicina d’iniziativa e le cure domiciliari; superare nella programmazione dei servizi la dicotomia pubblico-privato; anteporre la conoscenza dei bisogni, l’appropriatezza delle prestazioni e il diritto alla salute ai tetti di spesa».
Infine, agli Ambiti Sociali e ancora alle Aziende Sanitarie Locali di «condividere la programmazione e la valutazione dei servizi integrati». (S.B.)
Gli interessati ad aderire alla petizione, possono farlo accedendo al blog Decreto 77 – Osservatorio sulla esigibilità dei diritti delle persone con disabilità in Campania. Per ulteriori informazioni: decretosettantasette@gmail.com (Angelo Cerrarcchio).