Si erano già mobilitate, il 5 aprile scorso, le organizzazioni del Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino, per protestare contro quella proposta di Deliberazione della Giunta Comunale accusata di introdurre una vera e propria “tassa sulla disabilità”, in particolare rispetto all’erogazione dei buoni taxi.
Successivamente, quella proposta – proveniente dall’assessore ai Trasporti e alla Viabilità Claudio Lubatti e da quello alle Politiche Sociali Elide Tisi – è effettivamente diventata la Deliberazione n. 01582/119, approvata il 7 maggio e una serie di associazioni appartenenti al Coordinamento intendono ora ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per chiederne la sospensione.
Si legge infatti in una nota che «il CP (Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte), HS (Handicap e Sviluppo), la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), la CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà), la FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e il CEPIM (Centro Persone Down), componenti del Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino, denunciano la recente Deliberazione del Comune che peggiora il servizio di trasporto destinato a persone assolutamente impedite all’accesso e alla salita sui mezzi pubblici di trasporto e ai ciechi assoluti».
«Si tratta – prosegue il comunicato – di un taglio miope e incivile, che comporta un’inaccettabile riduzione qualitativa e quantitativa del servizio di trasporto mediante taxi e pulmini attrezzati e che ne compromette seriamente la funzionalità e fruibilità generale, con l’introduzione di modalità penalizzanti di definizione dei livelli di reddito e patrimonio (ISE), con l’assurda alternatività tra lo stallo di sosta personalizzato e il complesso del servizio, con modalità di applicazione nebulose e vessatorie verso l’utenza, ciò che di fatto sta negando il diritto alla mobilità per tutti. In particolare, un pesante aggravio di costi a carico degli utenti del servizio rende in molti casi impossibile la prosecuzione dell’attività lavorativa e determina una pesante discriminazione nella fruibilità del diritto al trasporto tra gli utenti stessi, oltre che tra essi e il resto dei Cittadini».
Come detto, quindi, le citate associazioni di persone con disabilità intendono ricorrere al TAR del Piemonte, per chiedere la sospensione degli effetti della Deliberazione approvata il 7 maggio scorso e anche «il ripristino di modalità di confronto democratico con il Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino, rappresentativo degli interessi legittimi degli utenti del servizio».
Una conferenza stampa è stata convocata per giovedì 5 luglio (Sala Mirò di Via San Marino, 10, ore 11), per comunicare ai Cittadini e agli organi d’informazione le motivazioni che hanno spinto a questo gesto, ritenuto per altro «estremo e oneroso» dagli stessi promotori. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino, cdpih5@comune.torino.it; CPD di Torino, uffstampa@cpdconsulta.it.
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