Si può dire che il seminario organizzato il 4 luglio scorso a Villa Umbra Pila (Perugia) dalla FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), intitolato La Presa in Carico Globale. Innovare nel segno della giustizia sociale e dell’appropriatezza degli interventi, tappa conclusiva del progetto della FISH Nazionale Bilanci per i diritti, e appuntamento ampiamente presentato in questo sito, sia iniziato all’insegna della consapevolezza da parte della Politica e delle Istituzioni – seppure assai tardiva – della gravità della situazione del welfare italiano.
In tale sede, la Politica è stata rappresentata dall’assessore regionale alle Politiche Sociali Carla Casciari e dal sindaco di Marsciano (Perugia) Alfio Todini, in rappresentanza di Wladimiro Boccali, presidente dell’ANCI Umbria (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
Le Istituzioni, invece, sono state rappresentate, nella parte iniziale, da Emilio Duca della Direzione Regionale Salute, Coesione Sociale e Società della Conoscenza, e successivamente, nel corso della tavola rotonda, da Vincenzo Panella, direttore generale dell’ASL 4 di Terni, da Carla Trampini, dirigente dei Servizi Sociali del Comune di Perugia e da Vania Mangialardo, responsabile del Servizio di Orientamento e Mediazione del Centro per l’Impiego di Terni.
Il tono – come detto – è stato quello di chi si rende conto che più si procede senza alcun cambiamento, più la stessa idea di welfare viene messa in discussione. E se anche l’assessore regionale Casciari ha cercato di rassicurare la platea rispetto ai fondi ancora esistenti per la non autosufficienza e la disabilità – grazie ad alcuni finanziamenti FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate) – l’approccio dei tagli lineari e di un sistema che tutela i diritti solo quando ci sono le risorse non fa certo ben sperare.
Ad impensierire ancora le Istituzioni, poi, ci si son messe anche le “false evidenze” che Vincenzo Panella – in sede di tavola rotonda – ha portato all’attenzione della platea, da un’acritica generalizzazione sui presunti problemi dell’aziendalizzazione, alla mancanza di una capacità di misurare la bontà delle risorse spese, passando per la critica a un’indiscussa esternalizzazione dei servizi, fino a una “stoccata” a quelle piccole organizzazioni che intendono rivendicare il proprio “orticello” – definite «micro-cosine» – anziché elaborare proposte concrete e costruttive.
Visto però che la FISH Umbria ha inteso il seminario come un momento propositivo – dopo il sit-in di protesta promosso il 19 giugno davanti al Palazzo del Consiglio Regionale -, ecco che i tre interventi principali – quelli di Francesco Marcellino, avvocato e coordinatore del Centro Studi e Formazione dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), di Lucilla Frattura, capo del Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la Famiglia delle Classificazioni Internazionali, presso la Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali della Regione Friuli Venezia Giulia e di Angelo Righetti, responsabile per la salute mentale della Conferenza Permanente Partenariato Euromediterraneo ed esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ONU – hanno costituito la pars costruens del convegno.
Se le Istituzioni, infatti, oltre a evidenziare lo stato di fatto e a denunciare – in modo più o meno condiviso – le proteste che vengono loro inoltrate, si porranno nell’ottica di una presa in carico globale reale, esse riusciranno a garantire i diritti alle persone con disabilità, anziché rimpiangere periodi storici in cui «le risorse c’erano e si potevano fare cose…». Perché sono proprio il modello della presa in carico e del budget di salute a dimostrare che non si tratta, sempre, di aumentare le risorse (che non ci sono), ma di migliorare, sempre, la loro allocazione.
E ora è ormai imminente l’audizione con la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale, fissata dal presidente di quest’ultimo Eros Brega, dopo avere ascoltato e accolto le istanze sottolineate dalle associazioni di persone con disabilità, durante il citato sit-in di protesta del 19 giugno.
La sintesi delle relazioni e altri documenti messi a disposizione dai relatori dell’incontro del 4 luglio, sono consultabili nel sito del Centro per l’Autonomia Umbro. Per ulteriori informazioni: web@cpaonline.it.