Una delegazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) è stata convocata in audizione presso l’XI Commissione del Senato (Lavoro, Previdenza Sociale) del Senato, presso la quale è in corso un’attività di indagine conoscitiva sulle procedure di accertamento delle minorazioni civili da parte dell’INPS, ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile e delle indennità di accompagnamento, «con particolare riguardo alla verifica dei presupposti sanitari per le persone affette da malattie cronico-degenerative allo stato iniziale della patologia».
Tale indagine – come abbiamo riferito in questi mesi nel nostro sito – è stata attivata in seguito alle proteste, anche della FISH, rispetto alla conduzione dei controlli straordinari, ma anche riguardo all’intero sistema di accertamento e riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap.
Per l’occasione, sono stati vari gli aspetti rimarcati dagli esponenti della FISH, che ha ufficialmente depositato agli atti un promemoria sulla questione. «Negli ultimi anni – si legge in un comunicato della Federazione – il Legislatore ha tentato di ristrutturare le procedure e, soprattutto, le competenze relative all’accertamento, alla verifica ordinaria, alla concessione e all’erogazione delle provvidenze economiche relative alle minorazioni civili, alla disabilità e all’handicap, concentrando sempre più le competenze in capo all’INPS. Non vi sono stati però effettivi interventi di reale semplificazione dei momenti accertativi, che appaiono sproporzionati in quanto a risorse investite, sovraccarichi amministrativi e benefici indotti. Dal canto loro, i Cittadini con disabilità si trovano a dover ripetere, spesso immotivatamente, visite di accertamento per conservare i propri diritti o per accedere a benefìci e prestazioni necessari alla loro condizione, mentre il numero di medici e di operatori pubblici coinvolti nei diversi momenti accertativi rappresenta un’ingente risorsa sottratta ad altre attività, verosimilmente più necessarie alla salute delle persone».
«Dal 2009 al 2012 – prosegue il comunicato – sono stati disposti 800.000 controlli su altrettante posizioni, per verificare la sussistenza degli stati invalidanti. Tali piani straordinari di verifica, il cui costo è elevatissimo, non hanno prodotto gli effetti sperati di risparmio. Sono stati invece causa di pesanti disagi per le persone con disabilità che nella quasi totalità dei casi, si sono viste confermare le prestazioni precedentemente riconosciute. Inoltre, la gestione dei piani straordinari di verifica da parte dell’INPS è stata causa di rallentamento delle routinarie attività di accertamento degli stati invalidanti, cosicché attualmente, dalla domanda di accertamento alla concessione delle eventuali provvidenze economiche, trascorrono mediamente 210 giorni, con frequenti punte sopra i 270 giorni».
«Il sistema di accertamento degli stati invalidanti e dell’handicap – conclude la nota della FISH – genera annualmente un contenzioso pari a circa 120.000 ricorsi (poco meno di 400.000 cause fgiacenti). L’INPS soccombe nel 57% dei casi. La situazione che ne deriva (costi del sistema, sovraccarichi amministrativi, disagi per il Cittadino, inefficacia rispetto all’individuazione delle necessità e dei diritti del singolo, tempi) impone un generale ripensamento sia dei criteri di accertamento che dell’intero sistema, non solo in direzione di una serrata semplificazione amministrativa». (S.B.)
Ricordiamo ancora che il promemoria con le osservazioni sulla questione, depositate dalla FISH agli atti dell’XICommissione del Senato è consultabile nel sito della stessa Federazione. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.