Quando arriverà il premio a una città italiana?

Nel 2010 è stata Ávila, nel 2011 Salisburgo: sono le città che hanno finora vinto il premio “Access City Award”, destinato dalla Commissione Europea ai centri urbani di almeno 50.000 abitanti, capaci di fornire alle persone con disabilità un ambiente accessibile a tutti i livelli. Le candidature della terza edizione sono aperte fino al 5 settembre: che sia la volta buona per una città italiana?
Immagine di Salisburgo
Un’immagine di Salisburgo, la città austriaca che ha dato i natali a Mozart e che nel 2011 si è aggiudicata il premio europeo “Access City Award”

Sono aperte fino al 5 settembre a tutte le città dell’Unione Europea con almeno 50.000 abitanti le candidature alla terza edizione dell’Access City Award, riconoscimento della Commissione Europea che annualmente premia le città maggiormente impegnate a fornire un ambiente accessibile a tutti e in particolar modo alle persone con disabilità.
«Le porte delle nostre città – ha dichiarato in fase di presentazione Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europea e commissario europeo per la Giustizia – devono essere aperte a tutti. Ci sono infatti ottime ragioni per migliorare l’accessibilità e questo premio ricompensa chi ha dimostrato come le città possano essere rese accessibili: se le esperienze, poi, vengono condivise, i traguardi ottenuti da alcuni possono ispirare altri in tutta Europa».

L’Access City Award – che prevede una prima fase di preselezioni a livello nazionale e una selezione finale a livello continentale, con le premiazioni in programma per il 3 e 4 dicembre, durante la conferenza della Giornata Europea delle Persone con Disabilità – è in linea sia con i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sia con la Strategia 2010-2020 dell’Unione europea sulla Disabilità, nella quale uno dei pilastri è proprio l’accessibilità, con l’obiettivo di un’Europa senza barriere per tutti.
Particolare attenzione viene prestata dalla giuria, nell’assegnare il riconoscimento, all’impatto di misure riguardanti l’accessibilità sulla vita quotidiana delle persone con disabilità e sulla città nel suo insieme, tenendo conto della qualità e della sostenibilità dei risultati ottenuti. I centri urbani devono altresì dimostrare il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano – anche qui in linea con i princìpi della Convenzione ONU – nella pianificazione e nell’attuazione delle politiche di accessibilità della città.

Lanciato nel 2010, il premio è andato nella prima edizione alla città spagnola di Ávila e nel 2011 a Salisburgo (Austria). Le altre tre finaliste dello scorso anno sono state Cracovia (Polonia), Marburg (Germania) e Santander (Spagna). La giuria, inoltre – così come succederà quest’anno –  ha assegnato riconoscimenti speciali a Terrassa (Spagna) per l’architettura e gli spazi pubblici, a Lubiana (Slovenia) per i trasporti e le relative infrastrutture, a Olomouc (Repubblica Ceca) per l’informazione e la comunicazione – incluse le nuove tecnologie – e a Grenoble (Francia) per le strutture e i servizi pubblici. Zero assoluto – come si può notare con una certa amarezza – per le città italiane(Stefano Borgato)

Per ogni ulteriore informazione, accedere al sito specificamente dedicato all’Access City Award. E, per il coordinamento italiano dell’iniziativa: italy@accesscityaward.eu.

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