I social network, dopo essere stati considerati solo per il loro aspetto ludico, sono ormai entrati a far parte delle strategie di crescita e comunicazione aziendale anche nelle grandi organizzazioni medico-scientifiche. È questo, ad esempio, il caso dell’AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee), che ha inaugurato quest’anno la community Luce sulle Ferite, vero e proprio luogo di relazione e scambio di conoscenza dei professionisti che in Italia ogni giorno lavorano per curare gli oltre due milioni di italiani affetti da ulcere cutanee.
A meno di due mesi dalla sua nascita, tale iniziativa vanta oltre 260 iscritti, di cui 135 infermieri, 117 medici e altri professionisti provenienti da tutta Italia e in particolare da Bologna, Milano, Napoli, Ravenna, Roma e Torino. La piattaforma è stata progettata come un social network dove gli iscritti hanno un loro profilo personale, uno spazio blog, pubblicano documenti, foto e filmati e partecipano alle discussioni aperte nei forum: al momento sono oltre sessanta le discussioni attive con un’intensa attività di scambi e commenti monitorati dal Comitato di Redazione.
Inaugurata nel mese di maggio dall’AIUC, Luce sulle Ferite costituisce un unicum nel suo genere, perché è la prima piattaforma che nasce con l’obiettivo di coinvolgere la base associativa nella progettazione dei contenuti dell’undicesimo Congresso Nazionale AIUC, che si terrà a Rimini dal 26 al 29 settembre (titolo: La ferita difficile resa facile). Dubbi, domande e considerazioni emersi all’interno delle conversazioni nella community saranno infatti ripresi e dibattuti durante il Congresso.
L’innovazione è stata voluta e promossa dal Comitato Organizzatore dell’evento di Rimini, composto dal dottor Marco Masina e dall’infermiera Paola Fanin (presidenti), dal direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna Pasquale Longobardi (medico esperto in riparazione tessutale, coordinatore e responsabile della comunicazione), da Patrizia Baroni (segretario nazionale dell’AIUC) e dall’infermiera Elena Bezzi (entrambe di Ravenna).
«Con la tecnologia web 2.0 a disposizione – sottolinea Longobardi – sarebbe stato uno “spreco” usare le competenze di sole cinque persone per progettare un Congresso che coinvolgerà più di mille partecipanti, decine di aziende farmaceutiche e sanitarie, Istituzioni e oltre ottanta relatori di fama internazionale, impegnati a discutere per quattro giorni nel Centro Congressi di Rimini. Invece, con la community Luce sulle Ferite, abbiamo dato a tutti la possibilità di partecipare alla discussione, arricchendo il dibattito con idee, esperienze e conoscenze di tutti i medici, infermieri e professionisti che in ogni parte d’Italia mettono in pratica ciò che si discute nei convegni».
Con oltre 1.300 visitatori, 2.500 visite e 17.000 pagine lette (più di sei pagine per ogni accesso alla piattaforma), la community Luce sulle Ferite si sta dunque confermando come un luogo di relazione e di incontro tra professionisti di tutta Italia, che vivono questo spazio “virtuale” come un vero e proprio luogo di socializzazione. Tanto che la piattaforma rimarrà attiva anche dopo la progettazione del convegno, per le ragioni espresse da Marco Masina: «Per medici e infermieri – dichiara infatti – avere un luogo informale dove entrare in relazione con i colleghi, conoscere le metodologie di lavoro applicate in altri contesti, scambiare opinioni e documenti è fondamentale per la crescita professionale e quindi per il miglioramento delle cure praticate ai pazienti. Con questa piattaforma, l’AIUC ha scelto di consolidare le relazioni con i suoi associati, ma anche di far conoscere i vantaggi dell’Associazione a nuovi professionisti. Non è un caso che più della metà degli iscritti alla piattaforma non siano Soci AIUC, ma siano molto interessati a partecipare alla community che rimarrà attiva anche dopo il Congresso di Rimini».
Le potenzialità e i vantaggi del web 2.0 in sanità sono del resto sempre più noti e diffusi anche in Italia e la community di cui parliamo, si immette proprio in quel filone di progetti che stanno letteralmente rivoluzionando il sistema di relazioni tra medici, pazienti e istituzioni sanitarie, in modo sino a pochi anni fa impensabile.
È il caso ad esempio di Nuto, il primo social network italiano riservato ai soli medici, oppure di Pazienti.org, piattaforma di discussione online e recensione di strutture ospedaliere e sanitarie, o ancora il caso locale, ma ormai molto noto in tutta Italia, del blog del Centro Iperbarico di Ravenna (centomila visitatori in due anni), dove ogni consiglio dato al singolo paziente diventa patrimonio accessibile a tutti.
Proprio il successo dell’esperienza del Centro ravennate ha convinto Pasquale Longobardi a portare nell’AIUC l’idea della piattaforma Luce sulle Ferite, realizzata sempre dalla stessa G&M Network che nella sanità 2.0 ha sviluppato una notevole esperienza a livello nazionale.
Le ulcere cutanee
Si tratta senz’altro di un problema di elevato significato sociale, in termini di spesa pubblica assistenziale e di perdita di giornate lavorative, destinato ad aumentare nei Paesi occidentali, in relazione all’allungamento della vita media, anche se la maggiore incidenza di tale patologia in età avanzata non deve far perdere di vista la notevole rilevanza che essa può assumere anche in età neonatale.
Alla base del fenomeno si riconoscono differenti cause, ovvero venose, arteriose, da pressione, autoimmuni, neurotrofiche, ipertensive, infettive, ematologiche, neoplastiche, da pioderma gangrenoso, iatrogene, traumatiche e da cause chimico-fisiche.
Per ulteriori informazioni: info@pierluigipapi.com.
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