Serve un Piano Nazionale sulle malattie croniche e rare

Lo ha chiesto Tonino Aceti, responsabile del CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) di Cittadinanzattiva, dopo l’annuncio di un Piano Integrato sul diabete da parte del ministro della Salute Renato Balduzzi. «Solo così - secondo Aceti - potrà essere garantita una migliore qualità della vita, diagnosi tempestive, prestazioni appropriate e anche minori costi»
Tonino Aceti
Tonino Aceti, responsabile del CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) di Cittadinanzattiva

«Chiediamo al Ministero della Salute un impegno specifico a realizzare nel più beve tempo possibile, coinvolgendo le organizzazioni civiche, un Piano Nazionale di Azione sulle patologie croniche e sulle malattie rare»: lo ha dichiarato Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, a commento dell’annuncio, avvenuto il 2 agosto scorso, di un Piano Integrato sul diabete, da parte del ministro della Salute Renato Balduzzi.

«Solo attuando politiche di programmazione degli interventi socio-sanitarie a favore dei malati cronici e rari – ha aggiunto Aceti – e in particolare attraverso la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali per patologie (PDTA), vincolanti per le Regioni, saremo in grado di garantire una migliore qualità della vita, la tempestività della diagnosi, l’appropriatezza delle prestazioni e quindi anche minori costi per il Servizio Sanitario Nazionale».
«C’è l’evidente  necessità – ha concluso il responsabile del CnAMC di Cittadinanzattiva – di rimettere in campo vere politiche socio sanitare in favore dei pazienti affetti da patologie croniche e rare, lasciate al palo per troppo tempo da logiche esclusivamente economiche che hanno portato a tagli lineari». (M.T.B.)

Per ulteriori informazioni: mt.bressi@cittadinanzattiva.it.

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