Il dialogo inclusivo è cruciale

di Ban ki-moon*
È questo uno dei concetti principali espressi dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel messaggio diffuso in occasione della Giornata Internazionale della Democrazia del 15 settembre, centrata quest’anno sul tema dell’educazione alla democrazia. «Occorre promuovere il pluralismo - dichiara infatti tra l’altro Ban ki-moon - e tutelare i diritti delle minoranze e dei più vulnerabili»

Realizzazione grafica con tante mani rosse alzate, tra le quali una mano giallaÈ trascorso un altro anno di eventi decisivi nella storia della democrazia, una storia che continua a essere scritta da popoli che aspirano a dignità e rispetto dei diritti umani, a una vita finalmente priva di corruzione, ad avere voce in capitolo nelle scelte per il loro futuro e il loro lavoro, per la giustizia e per un equo accesso alla partecipazione al potere politico.
La loro storia è appena all’inizio. Le democrazie non sono nate in un giorno, né sono state costruite in un anno, o semplicemente con lo svolgimento di una o due elezioni. Al contrario, esse richiedono un lavoro incessante e indefesso. Tuttavia, una volta avviate, esse segnano un punto di non ritorno.
Le riforme devono essere effettive. Le persone non cercano un autoritarismo dal volto umano. Esse vogliono piuttosto un circolo virtuoso di diritti e opportunità in nome dello stato di diritto, una società civile vibrante e un settore privato imprenditoriale sostenuto da strutture statali efficienti e responsabili.

In questo quadro il dialogo inclusivo è cruciale. La diversità costituisce un punto di forza. Occorre promuovere il pluralismo e tutelare i diritti delle minoranze e dei più vulnerabili.
Le donne devono essere al centro degli sforzi volti a costruire le future democrazie. Esse sono state all’avanguardia dei movimenti per il cambiamento e hanno quindi il diritto di avere un peso nelle scelte governative e decisionali.
Anche la voce dei giovani va ascoltata, ciò che è reso imperativo da profonde pressioni demografiche che avvertiamo in tutto il mondo. Alle prese con prospettive incerte e governi inefficaci, i giovani cercheranno da soli le strade per affermare il loro futuro.
L’educazione alla democrazia – il tema di quest’anno della Giornata Internazionale della Democrazia – è alla base di queste scelte virtuose, ed è essenziale se si vuole riuscire nel lungo periodo. Essa permette che i Cittadini, ovunque nel mondo, in democrazie vecchie e giovani, consolidate o appena create, comprendano appieno i propri diritti e le proprie responsabilità.
Tale educazione è necessaria a maggior ragione in Stati che solo di recente si sono affacciati alla democrazia, in modo da evitare che gli sforzi compiuti siano vanificati.

Le Nazioni Unite si impegnano con energia ad operare d’intesa con altre entità per sviluppare iniziative locali e globali che elevino l’educazione alla democrazia al rango di componente integrale di tutte le iniziative educative e che la rendano una componente di strategie di governo di lungo periodo.
Sviluppiamo dunque la cooperazione tra esperti internazionali di educazione e governi, così da promuovere e diffondere pratiche virtuose. Diamo inoltre vita a una cultura di partecipazione civica che studi le opportunità offerte dai nuovi media e sosteniamo gli Stati nell’elaborazione di metodi e linee guida formativi.

Nel celebrare questa Giornata Internazionale della Democrazia, invito a utilizzare tutta la nostra creatività, per far progredire questa missione, rendere l’educazione alla democrazia accessibile a tutti e, in particolare, a quelle società in transizione che più ne hanno bisogno.

Segretario generale delle Nazioni Unite. Messaggio diffuso in occasione della Giornata Internazionale della Democrazia del 15 settembre 2012. Traduzione e adattamento a cura di Sara Martinelli del Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) per l’Europa Occidentale – Zona di Italia, San Marino, Malta e Santa Sede.

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