«Si tratta di una svolta in linea di principio positiva – aveva dichiarato un mese e mezzo fa su queste pagine Marco Rasconi , presidente di LEDHA Milano (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), a proposito del nuovo sistema di accreditamento per il sostegno educativo agli alunni con disabilità, introdotto dal Comune meneghino – perché consentirà di monitorare in maniera più attenta i requisiti degli enti che erogano il servizio di assistenza». E tuttavia, lo stesso Rasconi aveva evidenziato anche alcune criticità connesse all’iniziativa, la principale delle quali legata alla tempistica necessaria per una corretta applicazione del nuovo sistema sin dall’anno scolastico avviato in questi giorni.
In realtà, succede ora – come abbiamo anche noi riferito – che le nuove modalità di accreditamento stanno provocando gravi disagi ai bambini con disabilità, alle loro famiglie e alle stesse scuole. Sembra infatti che in alcuni casi più della metà dei bimbi che ne avrebbero bisogno siano senza assistenza. Quali le ragioni? «Il mancato adeguamento degli stanziamenti alle mutate caratteristiche del contratto», secondo Rasconi, che pur conferma la «bontà dei requisiti stabiliti dal nuovo bando».
«Se infatti il costo orario passa da 8 a 18 euro – prosegue il presidente di LEDHA Milano – è inevitabile creare disagi». «Il Comune – conclude pertanto Rasconi – deve trovare le risorse necessarie a garantire il servizio stabilito dal nuovo bando e se i 4 milioni e 400.000 euro annui stanziati negli anni scorsi non sono sufficienti, Palazzo Marino deve impegnarsi a reperire altrove le risorse necessarie, perché l’accesso alla scuola è un diritto e va garantito a tutti i bambini e i ragazzi con disabilità. Né i tagli, né la mancanza di risorse, né le difficoltà legate alle nuove modalità di accreditamento possono infatti ricadere su di loro». (S.B.)
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