È l’AICE (Associazione Italiana contro l’Epilessia) a rivolgersi al Ministro della Salute, ai Presidenti di tutte le Regioni e ad altre autorevoli figure istituzionali – oltre che ai referenti industriali e professionali del settore – per denunciare quello che viene ritenuto come un «grave attacco al diritto alla salute e alla continuità terapeutica per le persone con epilessia», in riferimento a quell’articolo 15, comma 11 bis del cosiddetto Decreto sulla Spending Review (Decreto Legge 95/12, Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario), convertito nella Legge 135/12), ove vengono definite nuove regole per le prescrizioni dei farmaci.
«Con questa nostra nota – si legge nel comunicato dell’AICE – riportiamo le innumerevoli proteste di persone con epilessia e dei loro familiari, relative all’acquisto oneroso di medicinali contenenti Levetiracetam e Topiramato. Dopo le recenti disposizioni sulla spesa sanitaria, infatti, quando molte persone vanno ad acquistare il farmaco contenente tali sostanze, che blocca loro le crisi e il cui costo era prima esentato, se non accettano di acquistare l’equivalente – e anche il rischio che tornino le crisi – devono pagare cifre tra i 50 e 100 euro. E per chi deve assumere quotidianamente e per tutta la vita questi farmaci, ciò è devastante».
«Per chi ha raggiunto il controllo delle crisi – si spiega ancora nel comunicato – cambiare il farmaco è una violenza ingiustificata, sia che esso sia di marca o generico. L’equivalenza tra i farmaci, per altro, non la si ha neppure tra gli stessi generici e la revisione della spesa non può corrispondere a una cancellazione dei diritti costituzionali».
L’AICE, dunque, pur sostenendo il principio che l’avvio della terapia debba avvenire con farmaci a minor costo per il Servizio Sanitario Nazionale, si dichiara «determinata a rivendicare la non sostituibilità del farmaco assunto, se questo porta all’assenza delle crisi o, in condizione di “farmaco resistenza”, la miglior qualità della vita possibile. Una posizione, questa, confortata dal mondo scientifico e dalla stessa AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), con una recente nota proprio su tale patologia e su tali farmaci, sottolineando la non sostituibilità dei farmaci se efficaci per la cura».
Si tratta di una situazione, conclude la nota dell’AICE, che «viola l’eguaglianza tra i Cittadini e il diritto alla cura costituzionalmente sancito anche per i circa cinquecentomila italiani con epilessia».
La richiesta netta e precisa è quindi quella di «ripristinare il diritto alla continuità di cura anche per chi assume medicinali quali Levetiracetam e Topiramato o comunque altri che siano efficaci per la cura di questa o altre patologie». (S.B.)
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