Dopo l’audizione di Cittadinanzattiva – della quale abbiamo già riferito – anche UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare) ha presentato un proprio memorandum alla Commissione Affari Sociali della Camera, sul Decreto Legge n. 158 del 13 settembre scorso, presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi (Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute) e del quale è ora in corso l’iter di conversione in legge.
Da tale documento emerge un’alternanza di luci e ombre, nella valutazione del provvedimento legislativo, soprattutto in riferimento all’impatto che le misure previste potrebbero avere nei confronti dei Malati Rari e dei loro familiari.
Positivo, ad esempio, viene ritenuta da UNIAMO-FIMR l’intenzione da parte del Governo di procedere a un riordino del sistema di assistenza primaria, sebbene venga messa in evidenza la preoccupazione circa la previsione dell’immissione di capitali privati nell’organizzazione e nella strumentazione delle nuove forme di aggregazione assistenziale di medici e specialisti sul territorio. Per la Federazione, infatti, sarebbe necessario difendere e sviluppare ancora la sanità pubblica, l’unica che può garantire la realizzazione delle speciali tutele previste per i Malati Rari.
Apprezzamento, poi, è stato espresso anche per i passi avanti compiuti relativamente all’uso dei cosiddetti “farmaci off-label” [farmaci, cioè, già registrati, ma utilizzati in situazioni che, per patologia, popolazione o posologia vengono prescritti in maniera non conforme alla registrazione stessa, N.d.R.], alla possibilità di confezionamento del medicinale in forme e modalità più adattate ai bisogni e alle necessità terapeutiche dello specifico paziente e alla conferma della norma già approvata dal precedente Governo sull’uso dei farmaci innovativi e sulla loro immediata disponibilità per i pazienti, senza il vincolo di dover prima essere adottati nei Prontuari Farmaceutici Regionali.
Nel memorandum di UNIAMO-FIMR, inoltre, sono stati presentati anche alcuni emendamenti normativi che andrebbero ad incidere fortemente sull’articolo 5 del Disegno di Legge, relativo all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza e a quello dell’elenco delle Malattie Rare riconosciute ai sensi del Decreto Ministeriale 279/01.
Se infatti da parte della Federazione c’è soddisfazione per la volontà manifesta di procedere all’aggiornamento dell’elenco delle Malattie Rare riconosciute, dall’altro viene lamentata la mancata chiarezza su quali siano le malattie che entreranno e usciranno da questo elenco e su quale sia il meccanismo di scelta previsto. Su questo punto è stato dunque elaborato uno specifico emendamento, volto a reintrodurre il criterio originale per l’aggiornamento dell’elenco delle Malattie Rare, basato sulle considerazioni epidemiologiche e progressive della comunità scientifica internazionale e sganciandolo da altre procedure che sono risultate nel tempo limitanti e dannose.
Altro passaggio di grande importanza, è quello riferito alla sollecitazione di un’apertura programmatica verso i programmi di screening neonatali. A tale delicato argomento, UNIAMO-FIMR ha dedicato un capitolo importante del proprio memorandum, con l’aggiunta di alcuni emendamenti che vanno ad aggiornare la normativa vigente, risalente ormai agli Anni Novanta e sostanzialmente «troppo vecchia e debole» per poter regolare efficacemente questo settore.
Oggi, infatti, le tecnologie e le straordinarie professionalità degli operatori permetterebbero con un piccolo prelievo da fare al nascituro nelle prime ore, di diagnosticare decine e decine di malattie rare (metaboliche ad esempio), ben prima che i segni e sintomi della malattia siano evidenti. Ciò permetterebbe uno straordinario vantaggio preventivo, dando la possibilità al paziente e ai familiari di prendere in accordo con gli specialisti tutti quegli accorgimenti e quelle misure – non sempre e solo farmacologiche, ma ad esempio dietetiche – che limiterebbero molte di quelle complicanze che peggiorano gravemente la qualità di vita del paziente e dei familiari.
Oltre all’allargamento dei programmi di screening neonatali, per UNIAMO-FIMR è essenziale poi trovare un meccanismo che permetta di superare le difficoltà poste dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Infatti, è ormai consolidato a livello internazionale il concetto che un programma di screening efficace preveda degli altissimi standard qualitativi e metodologici, seguiti uniformemente e in modo coordinato da tutti i centri screening della rete. Attualmente, però, questo in Italia è impossibile, per una serie di motivi legati al riparto di competenze tra Stato e Regioni in materia sanitaria.
La Federazione ha proposto quindi l’istituzione di una sorta di “regìa nazionale”, che veda la partecipazione di tutte le Istituzioni coinvolte portatrici di interesse sull’argomento e che possa definire un sistema completo di programmazione. Importante, infine, una revisione del consenso informato, secondo gli standard internazionali più efficaci e diffusi.
In conclusione, UNIAMO-FIMR ha constatato come, anche con questo provvedimento, si sia persa l’occasione di definire tempi, luoghi e modalità che permettano al Cittadino-Paziente Raro di esercitare una propria valutazione del Servizio Sanitario Nazionale e delle prestazioni ricevute.
In tal senso si può dire che l’audit civico, nelle sue più svariate declinazioni, non trovi ancora il giusto spazio nel settore sanitario. «Ciò in contrasto – sottolinea la Federazione – con le Raccomandazioni Europee nel settore delle Malattie Rare, che prescrive il coinvolgimento responsabile dei pazienti, nel momento decisionale, così come in quello della valutazione dei risultati di salute conseguiti».
Per ulteriori informazioni: serena.bartezzati@gmail.com.