Sta dando i primi, importanti risultati la dura battaglia condotta in queste settimane dall’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) e dalla LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia) – che stiamo seguendo passo dopo passo – relativa al Decreto sulla Spending Review (Decreto Legge 95/12, Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario, convertito nella Legge 135/12), che ha definito nuove regole per le prescrizioni dei farmaci, costringendo numerose persone con epilessia e i loro familiari all’acquisto oneroso degli indispensabili farmaci contenenti Levetiracetam (Keppra) e Topiramato (Topamax).
Una battaglia corroborata tra l’altro anche da una recente comunicazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), secondo la quale, al punto 4, «per i pazienti epilettici in trattamento, che risultano completamente controllati dalla terapia farmacologica, si raccomanda la non sostituibilità del farmaco assunto, indipendentemente dal fatto che sia brand o equivalente».
Subito dopo, infatti, l’inizio dello sciopero della fame messo in atto dal segretario nazionale dell’AICE, Giovanni Battista Pesce, per ottenere quello che viene ritenuto come «il ripristino di un diritto costituzionale alla salute», concrete risposte sono arrivate sia dalla Provincia Autonoma di Bolzano che dalla Regione Emilia Romagna, facendo ben sperare in altri, positivi sviluppi.
Per quanto riguarda Bolzano, si deve fare riferimento a una nota prodotta dall’Ufficio Stampa della Giunta Provinciale, ove si legge che «di fronte alle misure di revisione della spesa pubblica, concernenti la somministrazione di farmaci generici, per la terapia antiepilettica, alcuni interessati hanno lamentato che essi non avrebbero lo stesso effetto dei farmaci abitualmente assunti. La Giunta Provinciale ha deciso pertanto di adottare una soluzione transitoria fino a fine anno. “Provvederemo a pagare la differenza di costo – ha dichiarato in tal senso il presidente della Provincia Luis Durnwalder – tra i farmaci originali e quelli generici; in futuro si confida di trovare una soluzione definitiva a favore delle 977 persone con epilessia in Alto Adige».
Rispetto poi all’Emilia Romagna, il riferimento è a una nota inviata a tutte le strutture coinvolte da Luisa Martelli, responsabile per il Servizio Politica del Farmaco della Regione, che si conclude scrivendo: «Per i pazienti cronici già in trattamento, qualora il prescrittore ritenga non sostituibile la terapia in corso con i farmaci Keppra e Topamax, per evitare di esporre gli assistiti ad una compartecipazione onerosa, tutte le Aziende sanitarie attiveranno la distribuzione per conto, in attuazione dell’accordo regionale allegato…».
Significativi passi in avanti, quindi, che non fermano però le iniziative di protesta dell’AICE e della LICE. Lo sciopero della fame avviato da Giovanni Battista Pesce, infatti, proseguirà – e sarà presumibilmente attuato presto anche da altri dirigenti dell’AICE – «sino a quando – come si legge in un comunicato – non verrà risolta su tutto il territorio nazionale questa spregevole contrattazione sul prezzo dei farmaci di cui si parla, imposta sulla pelle delle nostre famiglie».
Sono stimati in circa mezzo milione – è opportuno ricordarlo in conclusione – i Cittadini italiani direttamente interessati da problemi di epilessie. (S.B.)
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