Pur riconoscendo e dando valore ad alcuni «positivi, seppur parziali riscontri, tra cui l’atto della Regione Emilia Romagna del 25 settembre scorso, con l’attivazione della distribuzione dei due farmaci al centro del problema, e anche degli impegni annunciati da altre Istituzioni Regionali e Province Autonome, oltreché della riduzione del prezzo da parte dell’Azienda UBC per il Keppra-UBC e della Nota Ministeriale del 7 ottobre, che informa sull’attenzione dell’AIFA [Agenzia Italiana del Farmaco, N.d.R.] per la questione, di fronte al permanere della specifica criticità legata all’acquisto oneroso per le persone con epilessia del farmaco Topamax-Janssen-Cilag e allo scopo di evidenziare il problema più generale della non garantita continuità della cura per le persone con patologie croniche e invalidanti, che assumono farmaci dichiarati come “insostituibili”, continua l’iniziativa di sciopero della fame avviata ormai da dieci giorni dal nostro Segretario Nazionale Giovanni Battista Pesce».
Lo si legge in un comunicato dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), che intende dunque mantenere sempre molto alta l’attenzione su quanto si è verificato dopo il Decreto sulla Spending Review (Decreto Legge 95/12, Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario, convertito nella Legge 135/12), che definendo nuove regole per le prescrizioni dei farmaci, ha costretto numerose persone con epilessia e i loro familiari all’acquisto oneroso degli indispensabili farmaci contenenti Levetiracetam (Keppra) e Topiramato (Topamax).
Una battaglia – lo ricordiamo – corroborata innanzitutto da una recente comunicazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), secondo la quale, al punto 4, «per i pazienti epilettici in trattamento, che risultano completamente controllati dalla terapia farmacologica, si raccomanda la non sostituibilità del farmaco assunto, indipendentemente dal fatto che sia brand o equivalente». E una battaglia – quella che a fianco dell’AICE vede la LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia) – fatta propria nei giorni scorsi anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), cui la stessa AICE aderisce.
Nel chiedere dunque di «far presto a sanare questa intollerabile situazione», Pesce – che a sua volta sottolinea come l’iniziativa sia «allargata a tutte le persone che soffrono di patologie croniche invalidanti e che assumono farmaci dichiarati come insostituibili» – rivendica una volta ancora «atti concreti, per la dignità e il diritto alla salute delle nostre famiglie». (S.B.)
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