Noi, Malati Rari non riconosciuti, ci rivolgiamo alle Regioni

Diritti non Regali per i Malati Rari*
Sono assai scarse le speranze che venga aggiornato in tempi brevi l'Elenco Nazionale delle Malattie Rare, definito nel 2001, includendo le numerose patologie ancora non riconosciute, pur essendo queste ben note alla comunità scientifica ed essendo state più volte segnalate al Ministero della Salute nel corso degli ultimi dieci anni. Ci sono dunque tanti pazienti costretti al cosiddetto "nomadismo diagnostico", che non vengono presi in carico da centri specifici e che non godono di tutele sociali e assistenziali a scuola o sul lavoro. Ora varie associazioni e gruppi di queste persone hanno deciso di rivolgersi alle Regioni, con una lettera aperta, perché siano queste a inserire le Malattie Rare non ancora riconosciute nei propri elenchi, come già è successo ad esempio in Piemonte, in Toscana o in Emilia Romagna. Con la speranza che almeno in occasione della Quarta Giornata Internazionale delle Malattie Rare, del 28 febbraio, tale richiesta venga accolta

In primo piano dito puntato. Sullo sfondo volto sfuocato di uomoIl Decreto Ministeriale 279/01 prevede importanti tutele per i Malati Rari, ma solo per quelli affetti dalle patologie recepite nell’Elenco Nazionale delle Malattie Rare (Allegato 1 del Decreto stesso).
Dall’entrata in vigore di quel provvedimento, nel 2001, fino ad oggi, l’Elenco non è mai stato aggiornato, né lo sarà a breve, in quanto il provvedimento che lo contiene (Ridefinizione dei LEA, cioè dei Livelli Essenziali di Assistenza) è da tempo fermo presso il Ministero del Tesoro, che non ne ravvisa la copertura finanziaria. Di conseguenza, moltissime Patologie Rare – note alla comunità scientifica, riconosciute da importanti organismi internazionali e più volte segnalate al Ministero della Salute nel corso degli ultimi dieci anni, insieme a tante altre via via emergenti – non trovano riscontro nel sistema sanitario e i malati che ne sono colpiti sono esclusi dall’assistenza socio-sanitaria specifica, adeguata alla loro patologia.

Oggi sono oltre un centinaio le Malattie Rare ancora prive di riconoscimento, il che comporta per i pazienti che ne sono affetti nomadismo diagnostico, assenza di presa in carico presso Centri di Riferimento che non esistono, mancanza di tutele sociali/assistenziali a scuola o sul lavoro. In una parola, questi pazienti subiscono una totale emarginazione rispetto a quanti hanno una Patologia Rara, ma riconosciuta.
Alcuni gruppi/associazioni, constatando che il livello centrale è in fase di stallo e non è prevedibile lo sblocco della situazione, hanno perciò deciso di interfacciarsi con il livello regionale, potendo le Regioni – che non versino in situazioni di rientro di bilancio – riconoscere autonomamente ulteriori Malattie Rare, rispetto a quelle incluse nell’Elenco Nazionale.
Alcune Regioni (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna) già in passato si sono mosse in questa direzione, ampliando notevolmente i propri Elenchi Regionali delle Malattie Rare.

Da queste considerazioni, dunque, è nata l’idea di una Lettera comune, da parte di vari gruppi e associazioni, indirizzata alle Regioni, per chiedere l’inserimento nei loro Elenchi di tutte le Malattie Rare ancora non riconosciute a livello nazionale.
Per noi Malati Rari ancora non riconosciuti questa è l’ultima speranza di vedere rispettato il nostro diritto alla tutela della salute e di non subire discriminazioni solo perché colpiti da una Malattia Rara non inserita in un elenco.
A tal proposito speriamo che, in occasione della Quarta Giornata Mondiale delle Malattie Rare [28 febbraio. Se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], almeno le Regioni vorranno accogliere la nostra richiesta di riconoscimento. Il livello centrale, infatti, continua ad essere inamovibile da troppi anni; i convegni e le promesse in materia non mancano: sicuramente anche quest’anno si festeggerà la Giornata delle Malattie Rare con dispiego di mezzi e di proclami di buone intenzioni. Ma la concretezza è un’altra cosa e noi Malati Rari ancora non riconosciuti e discriminati non vorremmo rilevare anche stavolta – come purtroppo capita da tempo – che per noi non c’è nulla da festeggiare.

*Blog (raggiungibile cliccando qui) cui contribuiscono numerose associazioni di Malati Rari. La Lettera alle Regioni per chiedere il riconoscimento e l’attribuzione di un Codice di Esenzione Regionale per le Malattie Rare non ancora inserite nell’Allegato 1 del DM 279/01, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, documento di cui si parla nel presente testo, è disponibile cliccando qui e ad essa possono aderire tutte le associazioni e i gruppi di Malattie Rare non riconsociute, cliccando qui.

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