Una decina di giorni fa, il Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabilità Uditivi aveva inviato una lettera ai responsabili della Direzione Centrale delle Entrate e di quella della Comunicazione dell’INPS – oltreché per conoscenza al sottosegretario al Welfare Maria Cecilia Guerra – chiedendo la modifica urgente di alcune pagine internet dell’Istituto e innanzitutto di quella intitolata Sordomuti, da cambiare in Sordi, nel rispetto di una Legge dello Stato, la 95/06 (Nuova disciplina in favore dei minorati auditivi), in vigore ormai da sei anni.
Ebbene, “complimenti” all’INPS per avere provveduto molto rapidamente a tale modifica, tant’è che quella pagina oggi si intitola appunto Sordi. Purtroppo, digitando la parola chiave Sordomuti al motore di ricerca interno del portale, emergono ancora «circa 139 risultati», ma anche per questo proviamo a restare in fiduciosa attesa.
Era stata però anche un’altra – pure importante – la richiesta del Comitato, che nella lettera agli esponenti dell’Istituto aveva fatto notare come «la campagna istituzionale ideata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’INPS per spiegare, in modo semplice e comprensibile a tutti, i concetti fondamentali della previdenza e le novità introdotte dalla Riforma pensionistica, tramite alcuni video inseriti da alcuni mesi all’interno del sito istituzionale e accessibili anche dalla suddetta pagina internet, sia priva di sottotitoli e quindi non accessibile alle persone sorde, nonostante che oggi le nuove tecnologie permettano, a costo irrisorio o pari a zero, di inserire i sottotitoli in ogni video».
«I sottotitoli – si sottolineava poi – sono indispensabili per una piccola fascia della popolazione (le persone sorde), ma possono essere un ausilio in grado di rendere la vita più facile a tutti quelli che li vogliono scegliere in aggiunta alla voce narrante del video, persone anziane e straniere in primo luogo». «Noi non stiamo chiedendo – si aggiungeva – una strada diversa, ma semplicemente atti di progettazione inclusiva e universale, pari diritti e pari doveri».
«In rispetto quindi dell’articolo 3 della Costituzione – era stata la richiesta – della Legge 104/92 e sulla base della Legge 67/06, che tutela le persone con disabilità da ogni discriminazione, chiediamo che sia eliminata ogni discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità e di intervenire in maniera tempestiva per rendere accessibili i video a tutte le persone, nessuna esclusa».
Il messaggio del Comitato era stato inviato l’11 ottobre scorso e già il giorno dopo, come detto, il titolo di quel settore (Sordomuti) era stato correttamente cambiato in Sordi. Sono invece già passati undici giorni, ma nella campagna richiamata nella lettera – realizzata, tra l’altro, tramite un efficace cartone animato curato da Bruno Bozzetto – di sottotitoli non vi è ancora traccia. Unica “novità”, il cartone animato in questione dalla pagina Sordi non è più raggiungibile.
È proprio così difficile provvedere a una qualche forma di sottotitolazione? Crediamo proprio di no. (S.B.)
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