Anche la FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paraplegici) ha accolto l’invito ad aderire alla grande manifestazione di Roma del 31 ottobre, promossa dalla Rete Cresce il welfare, cresce l’Italia, che conterà sulla presenza di almeno cinquanta organizzazioni dell’impegno civile, per difendere il sociale e rilanciare le politiche di welfare nel nostro Paese. In tal senso, la Federazione si è impegnata a garantire la più ampia partecipazione possibile del movimento associativo che rappresenta.
«A fronte di una crescente e costante restrizione delle politiche di welfare e delle risorse ad esse destinate – si legge in un comunicato -, la FAIP non può non condividere le preoccupazioni manifestate degli organizzatori, né tacere le deleterie conseguenze di una politica di governo che rischia seriamente di aggravare le condizioni di vita di milioni di famiglie e cittadini italiani che già vivono una situazione di oggettiva precarietà. In Italia vivono più di 8 milioni di persone (l’11% circa delle famiglie) in condizione di povertà, dato che essa ha un’incidenza altissima soprattutto tra i nuclei che hanno al proprio interno almeno una persona con disabilità».
«Benché in questi ultimi giorni siano state espunte dalla manovra all’esame del Parlamento le inammissibili misure sulla tassazione dell’indennità di accompagnamento e sulla decurtazione retributiva dei permessi lavorativi – prosegue il comunicato -, vengono altresì confermati i tagli dei trasferimenti agli Enti Locali e una drastica riduzione della spesa sanitaria, che si accompagnerà all’aumento di un punto percentuale delle aliquote IVA. Non è difficile immaginare che i provvedimenti proposti avranno ricadute devastanti sulle persone con disabilità del nostro Paese, laddove la pesante riduzione delle spese destinate allo Stato Sociale si tradurrà inevitabilmente in una riduzione della qualità e della quantità dei servizi già per altro insufficienti, per rispondere agli effettivi bisogni assistenziali delle persone con disabilità».
«Si sta consumando – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FAIP – l’ennesimo atto di una tragedia che sembra appartenere al “teatro dell’assurdo”. Infatti, stiamo ancora una volta assistendo al tentativo di smantellare lo Stato Sociale e all’avanzamento di un’idea della spesa sociale intesa come costo improduttivo e insostenibile per la collettività. È un disegno, questo, che ha una matrice ideologica facilmente riconoscibile e che trova nell’attuale squadra di governo un perfetto e cinico esecutore. Non bisogna dimenticare, in tal senso, che il Disegno di Legge di Stabilità prosegue inesorabilmente nel solco segnato da chi ci ha governato negli ultimi anni, nella deleteria equazione che considera la spesa sociale come un inutile spreco di risorse pubbliche, con buona pace dei princìpi di equità e di coesione sociale».
Per contrastare dunque quella che viene ritenuta «una deriva omissiva e una restrizione delle risorse e dei diritti umani», la FAIP ha deciso di scendere in piazza il 31 ottobre, al fianco delle decine di realtà del Terzo Settore, «per arginare i rischi di un impoverimento generale della popolazione e, nostro malgrado, per scongiurare ancora una volta una restrizione dei diritti acquisiti delle migliaia di persone con disabilità e in particolare con lesione al midollo spinale del nostro Paese». (S.B.)
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