Una richiesta su venti viene soddisfatta!

Questa la situazione registrata in Umbria, rispetto al fondo previsto dalla Legge 13/89, che ogni Regione dovrebbe adoperare per rimborsare i Cittadini con disabilità delle spese effettuate per i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche all’interno della propria abitazione. E nelle altre Regioni? Temiamo che la situazione sia analoga, se non peggiore

Donna in carrozzina in una casa accessibile«C’è una legge nazionale che prevede un contributo, ma da dieci anni non viene rifinanziata – ha sottolineato l’assessore alla Politica della Casa dell’Umbria Stefano Vinti, come segnala il Centro per l’Autonomia Umbro – e la Regione è in grado di soddisfare solo il 5% delle richieste, a fronte di 1.330 domande in giacenza, pari ad oltre 10 milioni di euro di fabbisogno».

«Anche quest’anno, dunque – si legge in una nota dello stesso Centro per l’Autonomia Umbro, che è la sede della FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – siamo costretti a dare l’annuncio dell’insufficiente copertura economica dell’apposito fondo, previsto dalla Legge 13/89 [“Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”, N.d.R.], che ogni Regione dovrebbe adoperare per rimborsare i Cittadini con disabilità delle spese effettuate per i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche all’interno della propria abitazione».

Per quanto riguarda l’Umbria, dunque, la situazione attuale – come la riporta il Centro per l’Autonomia – è la seguente: «Verrà finanziata una sola nuova domanda per ogni Comune e completati gli interventi parzialmente finanziati per un totale di 287.684,50 euro; verranno esaurite le domande di Cittadini in attesa nei Comuni di Assisi, Città di Castello e Spoleto, che hanno presentato domanda nel 2005, per una spesa di 65.348,71 euro; la parte rimanente, che ammonta a 146.966,79 euro, verrà suddivisa tra i Comuni di Terni e Perugia».
Temiamo che anche nelle altre Regioni la situazione sia più o meno analoga, se non peggiore. (S.B.)

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