«Le recenti tabelle del documento di programmazione finanziaria 2013-2015 prevedono per il Servizio Civile Nazionale, nel prossimo anno, solo 71 milioni di euro, con un ulteriore taglio rispetto a quanto previsto un anno fa dall’ultimo atto del Governo Berlusconi: dati, questi, che dimostrano l’incapacità del ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Riccardi a convincere il Governo del valore sociale ed economico del Servizio Civile Nazionale anche in questa crisi».
La dura denuncia proviene dalla CNESC (Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile) e dal Forum Nazionale Servizio Civile, che sottolineano come «troppi passaggi in questi ultimi mesi, non gestiti coerentemente con quanto precedentemente dichiarato dal ministro Riccardi, stiano letteralmente mettendo in ginocchio tale istituto».
Il riferimento, poi, è segnatamente alla recente soppressione della Consulta Nazionale del Servizio Civile, organismo che nei suoi tredici anni di attività è stato, secondo CNESC e Forum, «un esempio di governance imitato da molti Paesi, in primis la Francia. Averne permesso la soppressione e la delegittimazione colpisce i rapporti istituzionali del Dicastero retto da Riccardi con le Regioni, la Pubblica Amministrazione, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), il Terzo Settore e i giovani del Servizio Civile Nazionale».
Auspicando dunque che vengano sostenute «le iniziative parlamentari in corso», che potrebbero per lo meno «riportare a 120 milioni la dotazione annua del fondo nazionale», «chiediamo però all’intero Governo Monti – conclude la nota della CNESC e del Forum – di non continuare ad applicare la logica dei tagli lineari, che hanno ridotto il Servizio Civile a un’esperienza di nicchia, ma di fare scelte coraggiose e di senso investendo sul futuro dei giovani e del nostro Paese». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: paolascarsi@basicterzosettore.it.
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