Comitato Primavera 2013

di Giorgio Genta
Con il consueto acume, Giorgio Genta immagina che un nuovo comitato di persone con disabilità e di loro familiari si ponga come obiettivo fondamentale quello di impedire la ricandidatura di tutti quegli Amministratori Pubblici che nulla hanno fatto per il bene dei Cittadini con disabilità. E chiede che le nostre famiglie possano «essere condannate “a vita”, ad assistere i figli!»

Madre e padre con la loro bimba disabileNegli ultimi mesi il multiforme e vivace  mondo delle Federazioni, Associazioni, Comitati e gruppi di opinione che esprime le pressanti esigenze delle persone con disabilità si è arricchito di una nuova sigla: il Comitato Primavera 2013. Verrà invitato a ricoprirne la massima carica onoraria il Presidente della Repubblica, perché con la sua ferma azione di indirizzo morale, ammonisce quasi quotidianamente la Camera e il Senato a non buttar via ciò che resta della Legislatura e a pervenire, con i minori danni possibili, al termine naturale della medesima, cioè la primavera del 2013, dalla quale appunto il Comitato trae il proprio nome.
Con cotanta auspicata Presidenza Onoraria, il Comitato non può che darsi un obiettivo nobilissimo: impedire la ricandidatura di tutti gli Onorevoli (Nazionali e Regionali) che nulla hanno fatto a favore dei Cittadini con disabilità e che, anzi, molto hanno fatto contro di essi.
L’espressione “a favore” non va qui coniugata nella sua accezione politicamente corrente, cioè come “piccola elargizione monetaria contro promessa di voti”, “arricchimento lessicale del vocabolario con termini roboanti che nulla significano di concreto”, “uso sfrenato del vetusto e a noi inviso termine diversamente-abili”, “clientelismo da basso impero (bizantino), con creazione di sottocommissioni, gruppi di studio, consulenze a consulenti ignoranti (in materia, almeno) e riccamente retribuiti”…

Il raggiungimento della mission statutaria del Comitato Primavera 2013 comporterebbe immensi vantaggi al Paese, primo tra tutti quello di ridurre enormemente i costi della politica (solo il 12,73% degli attuali Onorevoli, infatti, ri-poserebbe i glutei sullo scranno orocremisi).
Naturalmente il Comitato si strutturerà in Sottocomitati Regionali, mentre la proposta di pervenire anche a Sotto-Sub-Comitati Provinciali è stata cassata assieme alla riduzione delle Province: sarebbe stato assai brutto, infatti, soffiare sul fuoco ormai bello scoppiettante dei vivaci campanilismi che da sempre caratterizzano il Paese.

Nel più impenetrabile segreto, il Comitato ha preparato una lista di svariate centinaia di “nemici pubblici” a livello parlamentare, rei di nulla aver fatto – di buono s’intende – per le persone con disabilità. E i Sotto-Sub-Comitati altrettanto hanno fatto a livello locale: queste ultime liste regionali comprendono in massima parte stornatori di fondi, creatori (sotto prestanome) di false cooperative di tipo 1, 2, 3, 4 ecc. e di fasulli corsi di formazione professionale, finanziati con fondi europei, di gestori di “ospizi-lager” intestati alla terza amante e così via.
Volete i nomi di tutti questi Signori? Fossimo matti! Non abbiamo gli avvocati di Berlusconi e neppure i suoi soldi (anche se si vocifera che questi ultimi siano leggermente diminuiti). Ci si accontenti, perciò, di una denuncia morale. Altri facciano gli eroi, noi abbiamo già dato! Ci hanno infatti condannati – anche se lo facciamo con amore – a 10-20-30 anni e più di “pena assistenziale”, pena causata dalla drammatica carenza dei servizi dedicati.
Dateci l’ergastolo, vi scongiuriamo di farlo! Noi del Comitato Primavera 2013 desideriamo solo essere condannati “a vita”. Ad assistere i nostri figli, naturalmente.

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