Vogliamo incontrare il Capo dello Stato

A chiederlo è il Presidente Nazionale dell’ANFFAS, con una lettera inviata direttamente al Presidente della Repubblica, per esprimere la «profonda angoscia, preoccupazione e allarme delle migliaia di persone e famiglie che la nostra Associazione rappresenta, constatando che la Repubblica non garantisce più la rimozione delle condizioni che creano discriminazioni a danno delle persone con disabilità»

Soci dell'ANFFAS a una manifestazione di protesta

Soci dell’ANFFAS a una manifestazione di protesta

«Negli ultimi anni, nel nostro Paese, purtroppo, quanto sancito nel secondo comma dell’art. 3 della Costituzione Italiana [«È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese, N.d.R.] è divenuto non solo debole e incerto a causa delle “circostanze”, ma è, nei fatti, pesantemente e sempre più frequentemente, messo in discussione e ciò fino a spingerci a dover constatare che la Repubblica non garantisce più la rimozione delle condizioni che creano discriminazioni a danno delle persone con disabilità».
Queste parole di Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), aprono il lungo elenco di leggi non rispettate, diritti calpestati e situazioni estremamente difficili in cui si trovano le persone con disabilità e le loro famiglie, riportato nella lettera tramite la quale lo stesso Speziale ha chiesto un incontro al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per esprimere la «profonda angoscia, preoccupazione ed allarme – si legge ancora nella lettera – delle migliaia di persone e famiglie che la nostra Associazione rappresenta, per quanto di negativo sta accadendo, da troppo tempo, nel nostro Paese, alle persone che, tutte, hanno il diritto di vivere degnamente la propria vita».

Dopo avere dunque annunciato nei mesi scorsi la possibilità di un gesto simbolico che avrebbe visto tutte le strutture dell’Associazione consegnare le chiavi delle proprie sedi alla più alta carica dello Stato, perché ormai non più in condizione di perseguire la propria mission, dopo avere partecipato alla manifestazione del 31 ottobre scorso a Roma ed essere adesso tra l’altro impegnata a contrastare – insieme alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – l’approvazione del Decreto finalizzato ad aggiornare le tabelle indicative dell’invalidità civile, l’ANFFAS si appella ora nuovamente al Presidente della Repubblica, per chiedere, nonostante l’ottimismo nutrito per quanto dichiarato in seguito alla citata manifestazione di Roma, che si tornino ad affermare da parte della Repubblica i diritti di tutti i Cittadini, anche e soprattutto nei momenti di crisi.
«Gli ultimi provvedimenti in materia di contenimento di spesa sanitaria e sociale – dichiara Speziale -, le eventuali modifiche all’attuale sistema delle agevolazioni fiscali e la prossima riforma dell’ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.], rischiano di danneggiare le persone con disabilità e le loro famiglie. La massiccia adesione dell’ANFFAS alla manifestazione del 31 ottobre Cresce il welfare, cresce l’Italia dimostra che non vogliamo e non possiamo arrenderci».
«Auspichiamo quindi – conclude il Presidente dell’ANFFAS – che nonostante i suoi numerosi impegni, il Presidente della Repubblica possa incontrarci: la nostra richiesta risiede, come detto anche nella lettera, nell’angoscia, preoccupazione e allarme delle migliaia di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e famiglie che la nostra Associazione rappresenta e a cui è doveroso dare delle risposte concrete». (R.S.)

Per ulteriori informazioni: comunicazioni@anffas.net.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo