Spreco di risorse pubbliche e scarsi risultati

Questo il giudizio di Cittadinanzattiva sul provvedimento voluto dalla Commissione Bilancio della Camera, che prevede in tre anni altri 450.000 controlli sull’invalidità civile. «Quei soldi - dichiara Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni di Malati Cronici di Cittadinanzattiva - vadano al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e a quello per la Non Autosufficienza»

Uomo esce da una sede dell'INPS«Ci risiamo. Il nuovo piano straordinario di verifica sui titolari di benefici di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità, rischia di produrre gli effetti nefasti del precedente e cioè spreco di risorse pubbliche senza risultati all’altezza delle aspettative e soprattutto di rendere ancora più difficile per i Cittadini l’accesso alle indennità che spettano loro»: lo dichiara Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva – organizzazione che su tali questioni ha promosso tra l’altro la campagna nazionale denominata Sono un VIP (Very Invalid People) in riferimento all’emendamento alla Legge di Stabilità, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, che prevede in tre anni ulteriori 450.000 controlli sui titolari di assegni e pensioni di invalidità civile e handicap, provvedimento di cui anche il nostro giornale si è già ampiamente occupato.

«L’INPS che dovrà attuare il piano – aggiunge Aceti – si troverà costretta a rallentare ancora di più l’attività ordinaria di riconoscimento e quindi a versare ingenti somme di risorse pubbliche a titolo di interessi passivi e per l’arruolamento di ulteriore personale medico legale. Senza considerare che il precedente piano di verifica, oltre a non aver prodotto i risultati sperati, ha recuperato meno risorse economiche di quelle messe in campo per la sua attuazione. Un “lusso” che non possiamo proprio permetterci in tempi di revisione della spesa pubblica. Se non si decide infatti di agire concretamente sui professionisti e sulle istituzioni preposte all’accertamento, e non soltanto sui Cittadini, difficilmente si riusciranno ad eliminare quei limitati fenomeni di assegnazioni indebite delle indennità».
«Chiediamo quindi al Parlamento – conclude il responsabile del CnAMC di Cittadinanzattiva – di ritirare l’emendamento e di destinare quelle per il piano a favore del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e del Fondo per la Non Autosufficienza». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: stampa@cittadinanzattiva.it.

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