«L’obiettivo di questi standard di riferimento – si legge in un comunicato dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) – è quello di agevolare tutte le operazioni dedicate ai passeggeri a ridotta mobilità, sui siti web delle società di gestione degli aeroporti italiani, e in particolar modo la prenotazione anticipata del viaggio. Ciò inciderà positivamente sull’andamento dell’intera attività in ambito aeroportuale, riducendo i casi, giustificati, di eventuale negato imbarco da parte dei vettori».
Tale risultato, come informa ancora l’ENAC, è frutto di un tavolo di lavoro istituito nell’aprile scorso insieme ad Assaeroporti, che rappresenta trentasei società di gestione aeroportuale, Aeroporti di Puglia e GESAC (scali non associati ad Assaeroporti), « per migliorare il livello della qualità del servizio erogato ai passeggeri diversamente abili e a mobilità ridotta». «Un’iniziativa – si aggiunge – volta ad assicurare che le informazioni già presenti nei siti web dei gestori aeroportuali siano accessibili, ai sensi della Legge n. 4 del 9 gennaio 2004, e siano anche complete e corrette, come previsto dal Regolamento Comunitario n. 1107 del 2006 [“Regolamento (CE) n. 1107/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo”, N.d.R.]».
Detto poi che «la reperibilità e la consultazione delle informazioni sarà più agevole e lineare», con «modalità di pubblicazione e impaginazione omogenee e diffuse sia tramite il sito web dell’aeroporto che attraverso tutte le piattaforme digitali informative a disposizione della società di gestione aeroportuale», si segnala che «l’home page del sito di ogni singolo aeroporto conterrà un box caratterizzato da un logo comune per tutti i siti dei gestori nazionali, che consentirà di accedere direttamente alla pagina dedicata all’assistenza dei passeggeri a ridotta mobilità».
Nello specifico, le indicazioni riguarderanno «i tempi raccomandati per l’arrivo al fine di svolgere le pratiche per l’accettazione; l’ubicazione dei parcheggi dedicati, dei punti di chiamata per l’assistenza, della “Sala Amica” e/o dell’area di attesa pre-imbarco; i percorsi tattili; i collegamenti ferroviari/bus; l’assistenza per l’imbarco e il ritiro del bagaglio a mano e da stiva senza addebito, indicando il costo dei servizi a pagamento; i servizi e i mezzi disponibili; l’assistenza ai minori con disabilità; la modulistica per effettuare i reclami; e i link utili».
Un’iniziativa senza dubbio interessante, della quale si dovrà naturalmente valutare in seguito la qualità e l’efficacia. E tuttavia, alla base, va rilevato già un difetto di metodo, che proprio trascurabile non è. Basti pensare, infatti, semplicemente a quello che è ormai il motto riconosciuto del movimento internazionale delle persone con disabilità, Niente su di Noi, senza di Noi, principio cardine della stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ove sono quanto meno numerosi gli articoli e i passaggi in cui si parla di provvedimenti da attuare sempre interpellando le «varie organizzazioni delle persone con disabilità». Qui invece, come ben sottolinea Gabriele Favagrossa, esperto della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) per il settore dei trasporti, «alle Associazioni non è stato chiesto alcun parere preventivo, dal momento che tutto è stato gestito direttamente e unicamente dall’ENAC e da Assaeroporti».
Una procedura, tra l’altro, che ci sembra in netta controtendenza, rispetto a momenti di totale sinergia, come quello che ha visto recentemente la stessa FISH stipulare un accordo di collaborazione con la già citata GESAC, ente gestore dell’Aeroporto di Napoli Capodichino, del quale abbiamo ampiamente riferito nei mesi scorsi. (S.B.)