Ha supportato negli ultimi anni più di quaranta persone con disabilità nella progettazione e realizzazione di un percorso di vita indipendente, ma ora rischia di non riuscire a passare dalla fase di sperimentazione a quella ordinaria.
È il Centro per la Vita Autonoma e Indipendente (CPV), nato nel marzo del 2009 in Lombardia, come servizio sperimentale, gestito dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH (Federazione Italiana Per il Superamento dell’Handicap), e sostenuto finanziariamente dall’Assessorato alla Famiglia, alla Conciliazione, all’Integrazione e alla Solidarietà Sociale della Regione Lombardia fino al giugno di quest’anno. «Si tratta di un progetto a noi molto caro – commenta Fulvio Santagostini, presidente della LEDHA – di un servizio innovativo che negli ultimi tre anni ha sperimentato una presa in carico globale delle persone con disabilità fisica».
In sostanza, il CPV si rivolge alle persone con disabilità motoria che cercano risposte al proprio bisogno e diritto a una vita autonoma e indipendente. Gli operatori forniscono informazioni (in sinergia con lo Sportello Disabili) e orientamento nei confronti dei servizi territoriali, ma anche supporto nell’elaborazione di un proprio progetto di vita fino alla sua realizzazione, laddove è stato possibile. Inoltre, per chi ne fa richiesta, viene fornita una consulenza specialistica su aspetti legati agli ausili, un primo studio per la fruibilità degli spazi (a cura di un architetto esperto di progettazione per utenza ampliata), oltre a consulenza per l’accesso ai servizi per l’inserimento lavorativo.
Complessivamente, nelle due fasi di sperimentazione attuate tra il 2009 e il 2012, sono state attivate 44 consulenze dirette a persone con disabilità e 75 consulenze a servizi territoriali (di cui una fuori Regione). Poco più della metà degli utenti sono di sesso maschile (27 uomini), mentre le donne sono state 17. L’età media è abbastanza bassa: nel 41% dei casi, infatti, le persone che si sono rivolte al Centro hanno un’età compresa tra i 25 e i 38 anni, il 46% un’età compresa tra i 40 e i 56 anni.
Ora, con la fine della fase sperimentazione, per mantenere fede a propri obiettivi e per non abbandonare le persone ancora in carico, la LEDHA ha deciso di mantenere attivo il CPV anche in questi due mesi di novembre e dicembre, facendosene carico direttamente. «Questa iniziativa – aggiunge Marco Rasconi, presidente di LEDHA Milano e referente per il progetto del CPV – costituisce a mio avviso uno strumento essenziale. Se questa sollecitazione continuerà e sarà affiancata dalle Istituzioni attraverso l’investimento sulle progettualità dei singoli, migliorerà la qualità della vita di tutti».
Come iniziativa concreta per raccogliere fondi e sensibilizzare la cittadinanza, è stato anche organizzato dalla LEDHA, per venerdì 16 novembre, il concerto dUn coro di voci per i nostri diritti, in programma presso la Chiesa di San Marco (Via San Marco, 2, Milano), una serata di musica e solidarietà, animata dalle splendide voci del Coro Incontrotempo, diretto dal maestro Valeria Borgognoni, e impreziosita dai celebri e tradizionali canti gospel e spirituals, rivisitati secondo la tradizione compositiva vocale europea, caratterizzata da originali arrangiamenti e senza accompagnamento strumentale.
Il concerto sarà preceduto dall’intervento di Franco Bomprezzi, direttore responsabile di Superando.it e portavoce della LEDHA e dei citati Fulvio Santagostini e Marco Rasconi. (S.B.)
L’ingresso alla serata di musica e solidarietà, in programma a Milano il 16 novembre, è a offerta libera. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.
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