Il sottotitolo del convegno La persona con disabilità, quale adultità?, che si terrà giovedì 22 novembre a Perugia (Sala dei Notari del Palazzo dei Priori, ore 9-16.30), è Dialogare con, non parlare per, termini che ben si riallacciano concettualmente allo slogan del movimento internazionale delle persone con disabilità, vale a dire Nulla su di Noi, senza di Noi.
Infatti, l’obiettivo dell’incontro – organizzato da Marinella Bulletti, educatrice professionale presso il CSRE (Centro Socio-Riabilitativo Educativo), “Laboratorio San Costanzo” di Perugia – è quello di confrontarsi a vari livelli, per capire se, quando una persona con disabilità diventa adulta, il contesto ambientale di riferimento “dialoghi” alla pari con lei, oppure la annulli “parlando” al suo posto. Ancora una volta, quindi, ci si interrogherà se le Istituzioni e la società civile nel suo complesso rispettino il citato slogan del movimento, oppure considerino gli adulti con disabilità come “eterni bambini”, incapaci di autodeterminare le proprie scelte.
Ormai da tempo, del resto, la psicologia studia il tema dell’“adultità” (e non solo in riferimento alle persone con disabilità), e ha individuato alcuni elementi che caratterizzano le persone adulte, ovvero sentirsi a proprio agio in un corpo che ha assunto una forma stabile (piano fisico); trovare un giusto equilibrio tra una certa lentezza nell’assimilazione, con maggiore esigenza di comprensione e di integrazione delle conoscenze teoriche e pratiche (piano intellettuale); avere la possibilità di essere responsabile della propria condotta, di controllare i propri impulsi e di agire in maniera autonoma e realistica (piano della personalità); prestare attenzione agli altri e mostrarsi capace di avere un rapporto amoroso completo, che associ tenerezza allo slancio fisico (piano dei sentimenti e delle emozioni); avere la possibilità di organizzare la propria vita in funzione di uno scopo e di continuare poi la strada intrapresa (piano professionale).
Ma tutti questi elementi, oggi, vengono considerati propri anche delle persone adulte con disabilità?
Il convegno di Perugia si interrogherà in particolare proprio su questo punto e per farlo, ha individuato una serie di interlocutori provenienti da mondi anche estremamente differenti tra di loro: docenti universitari, operatori dei servizi alla persona, funzionari delle Istituzioni, associazioni e altri ancora.
Ma è certamente degno di nota che il 22 novembre, tra gli interventi iniziali, sia previsto anche quello di una persona adulta con disabilità, vale a dire Pierangelo Cenci del Centro EmpowerNet della FISH Umbria, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che in questo caso sarà rappresentata da Clelia Virzì dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e che in quella sede non parlerà però a nome dello stesso Centro EmpowerNet, ma offrirà una testimonianza diretta di quali barriere e quali facilitatori possano costituire un ambiente ostile o viceversa positivo per diventare adulti.
All’organizzazione dell’incontro – che gode del patrocinio della Regione Umbria, della Provincia e del Comune di Perugia, della Fondazione Perugiassisti 2019, dell’Università del capoluogo umbro, dell’Ufficio Scolastico Regionale, dell’Azienda USL n. 2 e del Forum del Terzo Settore – hanno collaborato anche l’Associazione di Promozione Sociale Gianni Ballerio, di ispirazione Bahà’ì, il Centro Servizi per il Volontariato di Perugia e l’AIPD. (Centro per l’Autonomia Umbro)
Per ulteriori informazioni: formazioni@pgcesvol.net.
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