Operatori della scuola, dei servizi socio-sanitari e delle Istituzioni locali e scolastiche, genitori e familiari, tutti sono invitati al seminario di studio intitolato Presa in carico e inclusione scolastica delle persone con disabilità, organizzato per lunedì 3 dicembre a Padova (Sala “ex Fornace Carotta”, Via Siracusa, 61, ore 9-17.30) – in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità – dall’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), in collaborazione con lo Sportello per l’Inclusione Scolastica dell’ANFFAS Veneto.
«Lo scopo principale di questo seminario – spiegano i promotori – è analizzare la reale consistenza all’impegno della presa in carico, da parte di tutte quelle Istituzioni che seguono la persona con disabilità nell’arco della vita scolastica, dalla primissima infanzia fino all’età adulta. È infatti indispensabile la predisposizione del “Progetto globale individuale di vita”, che deve mirare a riconoscere e a dare il senso e il valore dell’esistenza della persona con disabilità al di là delle sue “carenze”. Per questo appare fondamentale tenere presente la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ove viene evidenziato come la situazione del disabile non debba essere riconosciuta solamente in base alle condizioni di salute, agli impedimenti e ai limiti derivanti dalla sua disabilità, ma dal contesto in cui vive. Del resto la stessa Classificazione ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, valorizzata dalla Convenzione ONU, riconosce l’importanza della conoscenza delle capacità funzionali, indicate dalla Diagnosi Funzionale con la quale l’alunno viene presentato a scuola».
«Il fine per cui è opportuna una tale impostazione – proseguono dall’ANFFAS – è quello di considerare la persona disabile come affrancata da quella passività indotta da un intervento puramente assistenziale, non quindi una “persona ammalata”, ma una persona alla quale sono riconosciute possibilità, solo se vengono correttamente intesi i suoi impedimenti. Solo in quest’ottica, infatti, si possono impiegare strategie efficaci per superare i limiti personali, con un progetto personalizzato che coinvolga la persona disabile e la sua famiglia, inserita nel suo ambiente di vita, considerando le prospettive di una vita nel presente, ma rivolta anche al futuro di figlio, di alunno e di adulto, inserito nel mondo relazionale e lavorativo».
«La presa in carico – è quindi la conclusione – richiede un’idea di Rete di servizi e relazioni, capace di sostenere, in senso globale, la vita della persona disabile nel suo articolarsi».
Aperto da Maddalena Borigo, presidente dell’ANFFAS Veneto, introdotto dalla consigliera nazionale dell’Associazione Lilia Manganaro e coordinato da Ottaviano Lorenzoni, l’incontro prevede poi la lezione magistrale intitolata Importanza della Presa in Carico, curata da Graziella Vizziello Fava, ordinario di Psicopatologia dello Sviluppo all’Università di Padova.
Successivamente, saranno Ottaviano Lorenzoni e Roberto Ricciardi a presentare un documento dai referenti scuola dell’ANFFAS Veneto, seguiti dalla seconda lezione magistrale (Modelli e Filosofia), presentata da Marina Santi, ordinario del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova.
Nel pomeriggio, quindi, sono previsti quattro diversi gruppi di lavoro, coordinati da esperti consulenti dell’ANFFAS, sulla Presa in carico nell’età prescolare, in quella scolare obbligatoria, in quella della scuola superiore e in quella nell’età post-scolare, la cui socializzazione sarà successivamente moderata da Paola Rallo.
Una tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti degli Enti Locali, degli Uffici Istituzionali e delle Associazioni, moderata da Marina Mancin, precederà la conclusione della giornata, affidata al presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: sede@anffaspadova.it.
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