Quando nell’ottobre scorso ho seguito la campagna del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) per la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, sono rimasto colpito dal tema prescelto (Siamo differenti. Tra noi), in primo luogo per come lo stesso è stato proposto, ma soprattutto per la determinazione con cui i ragazzi protagonisti dei filmati al centro della campagna, avevano esposto le loro ragioni di vita e le aspettative nei confronti della società e del lavoro.
Certamente è apparso quanto mai evidente che al di là della loro condizione genetica, i ragazzi con sindrome di Down si impegnano a condurre un progetto di vita che niente ha da invidiare ai loro coetanei, ma forse – se questo è possibile -, con una fermezza per certi versi insospettabilmente superiore. Tutto ciò con modalità diverse, a partire dalle proprie inclinazioni e capacità lavorative, ognuno con un differente percorso personale, smentendo decisamente lo stereotipo che li vuole “tutti uguali”, “appiattiti socialmente” dalla condizione di handicap che li accomuna, “categoria” piuttosto che persone.
In quella forza di autodeterminazione, ho colto un elemento comune a tutti, forse un po’ a dispetto della manifesta diversità, una sorta di fil rouge che li accomuna in un’istanza che tutti loro hanno rimarcato: la vita indipendente e il desiderio di forti e sinceri legami affettivi. Crearsi una famiglia, condividere rapporti d’amore con un partner, dedicarsi alla cura di una casa, prendersi cura di un altro e cucinare per lui/lei, sono infatti i desideri emersi esplicitamente dai loro racconti.
Questa provocazione ci ha stimolati a considerare ciò che già in altre occasioni avevamo valutato, e a raccogliere l’istanza, provocando una seria riflessione sul piano educativo, per sottoporre alle famiglie e ai loro ragazzi una proposta formativa, aprendo la discussione sul tema.
Nasce da qui l’incontro-dibattito Amor…abili. Un amore possibile (Anche la felicità è un diritto, riflessioni sull’educazione affettiva – Sessualità e Disabilità), proposto ai propri Soci e alla Cittadinanza tutta dal Centro Down di Cagliari, e in programma lunedì 3 dicembre, nel capoluogo sardo (Sala Venere dell’Hotel Mediterraneo, Lungomare Colombo, 46, ore 16), in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
A coordinare l’evento – rivolto soprattutto ad associazioni, genitori, educatori e/o insegnanti, oltreché a quanti lavorano nel campo della disabilità a livello psicologico ed educativo o che si preparano a farlo sulla base del proprio corso di studi universitari – sarà un vero esperto di tali tematiche, vale a dire Angelo Lascioli, docente di Psicologia Speciale all’Università di Verona, oltreché componente del CIS, il Centro Italiano di Sessuologia.
Ufficio Stampa Centro Down ONLUS Cagliari.
Per ulteriori informazioni: segreteria@centrodown.it.
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