L’idea – certamente definibile come “geniale” – è stata di Giovanni “Vanni” Di Giovanni, presidente dell’associazione sportiva paralimpica di Trieste Freedom, che ormai da sette anni organizza il Memorial Enzo Corrò, un torneo di tennis tavolo aperto veramente a tutti, atleti con disabilità e non, evento che annualmente apre la stagione sportiva, mettendo in gioco i migliori atleti nazionali paralimpici della disciplina, ma anche prezioso momento di ritrovo, nella tre giorni che da qualche tempo si svolge presso il Centro Ge.Tur. di Lignano Sabbiadoro (Udine).
L’organizzazione – com’è facilmente prevedibile – comporta però l’impiego di una discreta quantità di persone, non sempre facilmente disponibili a titolo di volontariato. E quindi – donde l’idea “geniale” di cui si è detto – perché non coinvolgere giovani motivati come gli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università di Trieste?
Forte quindi della conoscenza con Elisa Riosa, tutor degli studenti di Fisioterapia, Di Giovanni – che è anche atleta paralimpico – decide, insieme alla stessa Riosa, di utilizzare il torneo di quest’anno anche come “oggetto di studio”, per fare ottenere agli studenti partecipanti dei crediti formativi ECM. E così questi ultimi – dal 9 all’11 novembre – hanno modo di frequentare vari atleti paralimpici, conoscendoli non solo come persone disabili – e quindi come potenziali pazienti del loro futuro professionale – ma anche come persone attive che si muovono autonomamente, che guidano un’autovettura e che praticano lo sport con gesti tecnici di alto livello: tre di loro, tra l’altro, avevano partecipato alle recenti Paralimpiadi di Londra.
A questo punto, quindi, anche al di la degli stessi risultati agonistici (per la cronaca, i vincitori sono stati Valeria Zorzetto nel Singolo F1-5, Gimmy Mestriner nel Singolo M1-5, Mihail Sargu nel Singolo M6-10, Marco Santinelli e Andrea Borgato nel Doppio M1-5, Mihail Sargu e Agostino Pravelli nel Doppio M6-10, ancora Mihail Sargu nell’Open F/M 1-10, Alessandro Giardini e Agostino Pravadelli nel Doppio 1-10), lo stage è risultato importantissimo per i quattordici studenti dell’Ateneo triestino, che certamente potranno d’ora in poi avere una visione assai più ampia delle potenzialità di una persona con disabilità. (Enrico Agosti)
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