Non è certo positivo ciò che si prospetta per le persone con disabilità e le loro famiglie, in queste frenetiche ore che precedono l’approvazione della Legge di Stabilità (la vecchia “Manovra Finanziaria”), dopo la quale il Governo Monti presenterà le proprie dimissioni, in seguito alla caduta dell’appoggio da parte del Popolo delle Libertà.
«Al Senato – denuncia infatti in una nota la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – anche quel barlume di interventi correttivi che erano stati prospettati nelle scorse settimane potrebbe spegnersi, dal momento che il Senato stesso potrebbe rinunciare a presentare emendamenti, per accelerare l’approvazione della legge. Ciò significa che andranno perse definitivamente alcune opportunità ritenute essenziali dalle organizzazioni delle persone con disabilità e del terzo settore, istanze ribadite e ripetute con forza negli ultimi mesi».
Il riferimento della Federazione è segnatamente a quegli emendamenti che prevedevano un aumento degli stanziamenti per il Fondo delle Politiche Sociali, ridotto oramai a un finanziamento poco più che simbolico. Rimarranno invece le riduzioni del 10% di tutti i contratti e delle convenzioni in Sanità – anche quelli riguardanti la riabilitazione delle persone con grave disabilità – con effetti che secondo la FISH, «saranno davvero severi per chi sta peggio».
«E cade – sottolinea ancora la Federazione – anche il finanziamento aggiuntivo al Fondo per la Non Autosufficienza, sul quale le persone del Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti) avevano condotto una coraggiosa battaglia, ottenendo promesse dal Governo».
«Rimarrà infine – conclude la nota – anche la disposizione che delega all’INPS altri 450.000 controlli sulle persone con invalidità, che si aggiungono agli 800.000 già attuati, con risultati risibili e spese enormi, negli ultimi quattro anni».
«Facciamo appello ai Senatori – dichiara il presidente della FISH Pietro Barbieri – affinché questa Legislatura non si concluda nel segno della disattenzione al sociale. Uno sforzo in più per mettere in sicurezza la quotidianità di milioni di persone non può essere evitato». (S.B.)
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