Ma quali sono state, alla fine, le conseguenze per le persone con disabilità e le loro famiglie, derivanti dalla Legge di Stabilità per il 2013 (la vecchia “Manovra Finanziaria”), approvata nelle scorse settimane e pubblicata il 29 dicembre in Gazzetta Ufficiale (Legge 228/12)?
Ben lo puntualizza Carlo Giacobini, nel sito HandyLex.org, con un’ampia analisi – della quale consigliamo caldamente la lettura – da cui emerge innanzitutto che «il testo finale licenziato appare molto diverso dal Disegno di Legge presentato ad ottobre dal Governo e sottoposto poi all’esame delle Camere e delle rispettive Commissioni».
Se tuttavia alcune misure assai negative – come quelle riguardanti l’imposizione IRPEF sull’indennità di accompagnamento, in caso di reddito lordo superiore a 15.000 euro annui, la riduzione della retribuzione dei permessi retribuiti (Legge 104/92), fruiti da dipendenti pubblici per l’assistenza a congiunti con grave disabilità o il trasferimento all’INPS delle competenze sulla Diagnosi Funzionale per gli alunni con disabilità – sono state via via eliminate (quest’ultima grazie anche alle forti pressioni della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), permangono comunque alcuni provvedimenti non certo positivi.
È il caso, ad esempio, degli interventi in àmbito di aliquote IVA, di tagli alla Sanità e della conferma del nuovo piano di verifiche per scovare altri “falsi invalidi”, da parte dell’INPS (450.000 in tre anni). Le eventuali risorse derivanti da quest’ultimo, come si legge all’articolo 1, comma 109 della Legge, dovrebbero addirittura andare a «incrementare il Fondo per le non autosufficienze […] sino alla concorrenza di 40 milioni di euro annui». Ma «l’attenta lettura di tale comma – sottolinea Giacobini nella sua analisi – gela i facili entusiasmi espressi dopo il primo annuncio». Infatti, «non risponde al vero che il Fondo per le non autosufficienze del 2013 potrà contare su 40 milioni in più. Quei 40 milioni non sono nemmeno certi: potrebbero essere molti meno e saranno “restituiti”, se del caso, dopo una valutazione pluriennale. Il che significa, forse, alla fine del 2014».
Come abbiamo riferito nelle scorse settimane, quindi, 275 milioni di euro e non 315 – vista l’improbabilità dei 40 che dovrebbero arrivare dalla “lotta ai falsi invalidi” – è il finanziamento assegnato al Fondo per la Non Autosufficienza, soprattutto in conseguenza della drammatica protesta “estrema” attuata da decine di persone del Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti), una dotazione ritenuta ancora «del tutto insufficiente» dal presidente della FISH Pietro Barbieri, che ha in ogni caso voluto evidenziare «almeno un’inversione di tendenza», ricordando come nei due anni precedenti, «il Fondo fosse rimasto azzerato» e che «l’ultimo finanziamento risalisse al 2007, accomunato nel suo destino agli altri Fondi per il Sociale ridotti in cinque anni del 90%. Un punto, quindi, da cui ripartire per le nostre iniziative di rivendicazione e proposta».
Novità, infine, anche sulle detrazioni per i figli a carico, solo parzialmente positive, ciò che non è emerso con chiarezza nelle analisi prodotte dalla cosiddetta “comunicazione generalista”. «La Legge di Stabilità – spiega infatti Giacobini – eleva le somme detraibili per i figli a carico, riconoscendo per ogni figlio una cifra pari a 950 euro. La detrazione, poi, aumenta a 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni, mentre per ogni figlio con disabilità le detrazioni vengono ulteriormente aumentate di 400 euro. E tuttavia si tratta di cifre assolutamente teoriche. Infatti, la detrazione è rapportata al reddito del contribuente, diminuendo all’aumentare del reddito stesso. Inoltre, nel caso dei redditi più bassi, tale opportunità non può essere sfruttata appieno. E infine, nel caso degli incapienti (cioè le persone con un reddito insufficiente per essere sottoposto a tassazione) non viene prodotto alcun beneficio effettivo». (S.B.)