Sciopero della fame e delle cure mediche, «per ristabilire il diritto degli invalidi a un’esistenza decorosa». Li ha annunciati Ernesto Basso, presidente dell’Associazione Amici dei Disabili di Ventimiglia (Imperia), dopo l’ormai ben nota Circolare n. 149, prodotta dall’INPS il 28 dicembre scorso, già definita dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), come «un atto contrario a ogni regola democratica e morale», e tramite la quale, a partire da quest’anno, l’Istituto ha deciso di prendere in considerazione, quale criterio per l’assegnazione della pensione alle persone con invalidità civile al 100%, anche il reddito del coniuge, indipendentemente dal numero di figli. In caso quindi di un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro, si perderà il diritto alla pensione (275,87 euro al mese).
«È una cosa gravissima – ha dichiarato Basso, persona con sclerosi multipla, nell’annunciare la drastica iniziativa – che mina anche la dignità ed è assurdo che in un momento sicuramente di crisi, alla fine a pagare siano sempre e soprattutto i più deboli».
Nel lanciare quindi una protesta che vuole essere un vero e proprio «manifesto contro la discriminazione», il presidente dell’Associazione ligure invita anche altre persone con disabilità a seguirlo e sottolinea: «Dobbiamo farci sentire, quello che è accaduto è intollerabile». (S.B.)
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