Liberi di essere Campioni è il bel motto dell’ottava Giornata Nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), quest’anno dedicata allo sport. Già dal 26 marzo, dunque, e fino a domenica 8 aprile, le numerose Sezioni dell’Associazione distribuite sul territorio si daranno da fare, portando nelle piazze le Farfalle della Solidarietà – le ormai celebri farfalline UILDM di peluche, ripiene di ovetti di cioccolato – e promuovendo iniziative di solidarietà e sensibilizzazione. Allo stesso tempo, sarà anche possibile sostenere l’iniziativa inviando un SMS o chiamando il numero 45503.
Si tratta dell’impegno più corposo assunto finora dalla UILDM in termini di fund raising, in quanto quest’anno, per la prima volta, l’evento si collega a un importante tema di sensibilizzazione sociale. I fondi raccolti serviranno infatti per finanziare attività sportive, implementandole, promuovendole o lanciandole dove ancora non ce ne fossero, migliorandone i livelli di accessibilità e la qualità e quantità di servizi ad esse connesse.
Luca Pancalli, presidente del CIP (Comitato Paralimpico Italiano) – organismo che insieme alla FIWH (Federazione Italiana Wheelchair Hockey) patrocina la campagna – valorizza la scelta della UILDM che pone l’accento non sulla malattia e sui limiti della persona, ma sulla figura dello sportivo e sui limiti del contesto. Un passaggio culturale interessante. Anche perché il benessere fisico, psicologico, emotivo, la possibilità di intessere amicizie e relazioni sociali, di viaggiare e confrontarsi con nuovi contesti, la motivazione esistenziale, la passione e il desiderio di superare i propri limiti sono regali che lo sport offre a ciascuno e ancor più a chi – magari anche solo per timidezza – senza lo sport avrebbe molte più difficoltà nel socializzazione e meno motivazioni esistenziali.
Tiziano Fattore, ad esempio, capitano della Nazionale Italiana di wheelchair hockey – l’hockey in carrozzina è lo sport per eccellenza praticato da sportivi con malattie neuromuscolari, perché grazie all’uso del cosiddetto “stick”, permette l’azione anche a chi ha una forza muscolare molto ridotta – ha dichiarato: «Sono, soprattutto ero, una persona timida. Prima di giocare a hockey passavo la maggior parte del tempo a casa. Non avevo neppure molti amici perché, non uscendo, poche erano le occasioni di fare amicizia con qualcuno. Ora conosco talmente tante persone che ricevo un sacco di proposte per uscire, vedersi, fare qualcosa. Tramite lo sport ho anche incontrato la mia attuale ragazza».
Fattore è un campione, così come lo sono i suoi compagni di squadra. La disabilità non c’entra, qui c’è solo l’abilità di giocare bene, saper fare squadra, capire dove indirizzare la palla e come bloccare velocemente l’avanzamento avversario. Pancalli ci tiene a dire che lo sport è uno solo per tutti e proprio di questo parla lo spot che lancia la campagna, diretto dal regista e socio UILDM Aldo Bisacco e che, con la voce del noto attore e doppiatore Francesco Pannofino – presto anche in TV nella parte del celebre investigatore Nero Wolfe -, recita: «Allo sport non interessa chi sei, allo sport non interessa come sei, allo sport non interessa da dove vieni, allo sport interessa una cosa soltanto: che sei qui, adesso, per vincere o provarci fino in fondo».
Uno spot che lavora sull’emozione e l’attesa, mostrando la lentezza e l’eleganza del piacere di stare nell’acqua e la velocità e l’adreanalina di una partita di wheelchair hockey. Interessante che in Spagna la comunicazione sociale in questo periodo viaggi sulla stessa lunghezza d’onda, come ha segnalato il giornalista Claudio Arrigoni in un suo recente post scritto per «Gazzetta.it»: la Fondazione Barcellona, il Comitato Paralimpico e l’Istituto Guttmann sostengono infatti che «siamo quello che facciamo e riusciamo a raggiungere» e lo annunciano riprendendo quattro sportivi famosi di quattro diverse discipline che giocano insieme a quattro bambini con disabilità, che praticano la loro stessa attività sportiva. In un gioco visivo, le gambe si alternano e ad essere in carrozzina ora è il campione e ora è il bambino.
Stanno tutti parlando della stessa cosa, del diritto allo sport, un diritto sancito anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
A dimostrare la vitalità del tema e a mostrare quanto si tratti di un argomento sentito è anche il successo del Gruppo di Facebook aperto per l’occasione il cui scopo quello di offrire un luogo di confronto, scambio di informazioni, approfondimento di temi, lancio di argomenti nuovi.
A dare voce ai quasi millecinquecento iscritti, vi è anche ContattoRadio, che con cadenza quasi giornaliera, durante la tramissione Meltin Pop, ricorderà i temi della campagna e leggerà i post più significativi (Barbara Pianca).