È promosso dal Rotary Club “Randazzo Valle dell’Alcantara” – capofila dell’Interclub con le componenti rotariane “Acireale, Etna Sud-Est”, “Giarre Riviera Jonica Etnea”, “Catania Ovest”, “Catania Duomo 150”, “Catania Est” e “Paternò alto Simeto” – l’evento in programma per sabato 26 gennaio a Catania (Hotel Nettuno, Viale Ruggero di Lauria, 121, ore 19.30), diviso in tre parti, denominate rispettivamente Il diritto alla città per tutti, di taglio giuridico, La nuova figura del disability manager, di taglio tecnico e Il villaggio globale, di taglio sociale.
«L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – vuole segnare un’occasione concreta per trasmettere a un grande pubblico di professionisti “rotariani”, impegnati ad operare quotidianamente in ambienti dove si svolgono le attività al servizio della collettività, quanto le strutture delle città che viviamo siano adeguate a rispondere ai bisogni delle persone che ne fruiscono, siano essi bambini, giovani, adulti o anziani con varie necessità».
Per l’occasione, poi, alla presenza di Nino Prestipino, presidente della Commissione Disabilità del Distretto Rotary 2110 Sicilia e Malta, verrà firmata la “Carta delle Buone Prassi nei confronti dei Fratelli e delle Sorelle delle Persone con Disabilità”.
Tre, come detto, saranno gli aspetti che verranno trattati durante la serata, moderata dalla giornalista Lella Battiato, a partire da quello giuridico, riguardante la normativa italiana e internazionale sulle barriere architettoniche, illustrato da Maria Fascetto Sivillo, magistrato del Tribunale Civile di Catania, che guarderà in particolare al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, definito nel 2010, ove si delinea con chiarezza una strategia di azione a livello europeo che, associata alle misure nazionali, mira a rispondere ai diversi bisogni degli uomini, delle donne e dei bambini con disabilità, basandosi su concetti quali l’accessibilità, la partecipazione, l’uguaglianza, l’occupazione, l’istruzione, la formazione, la protezione sociale, la salute e le azioni esterne.
Successivamente, in videoconferenza, Rodolfo Dalla Mora, presidente della SIDiMa (Società Italiana Disability Manager), si occuperà di questa nuova (per l’Italia) figura professionale – il disability manager, appunto – che ha il compito di raccogliere le istanze dei Cittadini con disabilità e delle loro famiglie, attivando un lavoro in rete da parte di tutti gli enti e i soggetti coinvolti, veicolando i bisogni verso i servizi esistenti, mettendo in atto ogni azione volta a favorire l’accessibilità – architettonica e non solo – e cercando di rispondere a ogni forma di discriminazione.
Recentemente, anche su queste pagine, la SIDiMa ha sottolineato il rischio che il mondo politico possa appropriarsi della tematica legata a una figura che per essere efficace richiede invece professionalità specifiche, esclusivamente al servizio delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Anche per questo l’Associazione è impegnata a ottenere una norma nazionale che riconosca ufficialmente il disability manager.
Sarà infine l’architetto Concetta Lazzaro a trattare il tema conclusivo, nell’ambito del quale – come viene spiegato nella presentazione dell’incontro – «per villaggio globale si intende un “mondo piccolo”, delle dimensioni di un villaggio, all’interno del quale si annullano le distanze fisiche e culturali e dove stili di vita, tradizioni, lingue, etnie sono rese sempre più omogenee e internazionali». Il tutto all’insegna di una strategia che «sfrutti le potenzialità combinate della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione e della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nonché ricorrendo pienamente alla Strategia Europe 2020 e ai relativi strumenti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Concetta Lazzaro (lazzaroarch@gmail.com).