Vite indegne di essere vissute. Se n’è parlato molto anche su queste pagine, in occasione del Giorno della Memoria. Erano quelle delle persone con grave disabilità alle quali in Germania fu tolta la vita nel periodo nazista, con il supporto del sistema sanitario tedesco, non solo per migliorare la razza, ma anche per ridurre drasticamente i costi pubblici per il loro mantenimento.
Si possono tuttavia annientare le persone con disabilità in tanti modi, non solo con le iniezioni letali o con le camere a gas, ma anche togliendo loro ogni sussidio, come si tentò di fare soprattutto nel corso di una manovra approvata dal nostro Governo nazionale nell’estate del 2011 [se ne legga ampiamente nel nostro giornale, cliccando qui, N.d.R.], in un silenzio assordante, con la previsione di ben 40 miliardi di tagli per la riforma fiscale e assistenziale, finora per fortuna non attuata.
Allora furono pochissime le dichiarazioni pubbliche di condanna, ma di ciò non si parla nemmeno ora in campagna elettorale e questo è motivo di grande preoccupazione per il futuro.