«Facile scrivere libri per bambini e ragazzi che amano la lettura – si legge nel sito della Casa Editrice Industrialzone di Schio (Vicenza) – ma provate a scriverli per quei bambini e ragazzi che considerano la lettura una delle attività più impegnative della propria vita, come per esempio tutti coloro che soffrono di dislessia. Anzi, a voler complicare la sfida: provate a scrivere libri di qualità che piaccioni a tutti i bambini, anche a quelli che hanno qualche difficoltà di lettura. Certo, niente è impossibile, ma questa è comunque una gran bella sfida».
Per “vincere la sfida”, dunque, la casa editrice scledense di Luca Olivotto ha ad esempio avviato da diversi anni la Collana “Edro”, basata su testi dedicati a bimbi con DSA (i disturbi specifici dell’apprendimento, ovvero in primo luogo la dislessia), ma ha anche prodotto IN_BOX solidi neutri, vera e propria “scatola operativa” per ragazzi con disturbi dello spettro autistico.
Ora è in programma, per venerdì 1° febbraio a Schio (Sala Calendoli, ridotto del Teatro Civico, ore 20.30), un incontro – organizzato in collaborazione con il Comune Locale e con la Fondazione Teatro Civico di Schio (Progetto Volare Alto) – rivolto principalmente a docenti e genitori e denominato Nuovi strumenti didattici. Gli stili di apprendimento.
Aprirà la serata Cristina Ceola, docente e direttrice della Collana “Edro” e vi interverranno poi Lino Cavedon, psicologo e psicoterapeuta e Filippo Barbera, docente e scrittore, autore del libro Un’insolita compagna: la dislessia (Vicenza, 2010) e della guida didattica per insegnanti Con-pensare i DSA, testi dei quali cui ci siamo anche occupati ampiamente nel nostro giornale.
Sono infine previste alcune letture a cura di Piergiorgio Piccoli, direttore artistico di Theama Teatro, tratte in particolare dai libri Volano sempre via, Due gambe nuove e Quel segreto color di corallo, tutti appartenenti alla Collana “Edro”. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: info@industrialzone.biz.
Dislessia e altri disturbi specifici di apprendimento (DSA)
Si parla di dislessia in caso di difficoltà significativa nell’apprendimento della lettura in presenza di un livello cognitivo e di un’istruzione adeguati e in assenza di problemi neurologici e sensoriali. I bambini con dislessia sono intelligenti, non hanno problemi visivi o uditivi, ma non apprendono a leggere in modo sufficientemente corretto e fluido: infatti le loro prestazioni nella lettura risultano nel complesso molto al di sotto del livello che ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe frequentata e al livello intellettivo generale. Queste difficoltà solitamente condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche.
Spesso alla dislessia sono associate ulteriori difficoltà, quali la disortografia, la disgrafia e, a volte, lievi difficoltà nel linguaggio orale (fatica a recuperare termini appropriati o a memorizzare parole nuove) e nel calcolo (soprattutto mentale, oppure nella memorizzazione delle tabelline).
Il problema della dislessia risulta evidente in seconda-terza elementare (alcuni segni si possono per altro già osservare nella scuola materna, come la presenza di significative difficoltà nel manipolare i suoni nelle rime, nelle filastrocche…).
Non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ancora, ad esempio, di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze della dislessia, non la causa. Per ridurre l’interferenza di tali disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana.
Ad occuparsi di questo, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia Online.