Ormai siamo abituati a ogni tipo di dichiarazione, generalmente cattiva, sulle persone con disabilità, ma crediamo che la gaffe del candidato governatore della Lombardia Gabriele Albertini le batta, involontariamente, tutte.
Avendo infatti uno dei suoi avversari di tornata elettorale, il leghista Maroni, contratto un’influenza, Albertini gli ha augurato di «superarla ampiamente e molto velocemente perché vogliamo una competizione reale e non con disabili»!
A peggiorare poi le cose, anche i tentativi di rettifica, con dichiarazioni come «è stato uno scivolone, spero, soltanto linguistico», era «un augurio per il recupero dell’abilità al confronto», e «non intendevo offendere nessuno, se l’ho fatto mi scuso». Come dire, in altre parole, che Albertini non intendeva offendere Maroni con il termine “disabile”…
Offese, e molto, si sentono invece tutte le persone con disabilità – che per inciso votano, come ogni altro Cittadino – perché se è vero che «la disabilità è una condizione di salute in ambiente avverso», principio su cui mirabilmente si basa la Convenzione ONU, talvolta l’ambiente avverso è dato proprio dai candidati alle cariche elettive e non da problemi di salute come un’influenza!
La gaffe del candidato e l’ambiente avverso
«Gli auguro di guarire perché non voglio una competizione con disabili»: è l’incommentabile frase con cui Gabriele Albertini, candidato alla Presidenza della Lombardia, ha augurato a un altro candidato di guarire da un’influenza, peggiorando poi le cose con alcuni tentativi di rettifica. Che siano talora proprio i candidati alle cariche elettive a creare quell’“ambiente avverso” ai disabili, di cui parla la Convenzione ONU?