La Rete IPMSC (International Progressive Multiple Sclerosis Collaborative) rappresenta certamente lo sforzo congiunto di varie associazioni nazionali che si occupano di sclerosi multipla, per accelerare i percorsi di ricerca e arrivare all’individuazione di terapie per le forme progressive di questa grave malattia del sistema nervoso centrale: un problema che, solo restando all’Italia, coinvolge oltre 25.000 persone per le quali non esistono terapie.
Capofila di questa task force internazionale è l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), per la quale Mario Alberto Battaglia, presidente della FISM – la Fondazione che opera a fianco dell’Associazione – darà il messaggio di benvenuto all’apertura del Primo Congresso Italiano IPMSC, in programma per giovedì 7 e venerdì 8 febbraio a Milano.
Oltre ai rappresentanti delle associazioni di pazienti con sclerosi multipla di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Paesi Bassi e di altri Stati membri della Federazione Internazionale, vi interverranno anche i principali esperti italiani e internazionali sul tema.
Tra gli altri, saranno presenti Heather Brown, senior editor di «Lancet Neurology», Alan Thompson, presidente della Federazione Internazionale della Sclerosi Multipla, Giancarlo Comi, direttore dell’INSPE (Istituto di Neurologia Sperimentale) dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, John Golding, direttore dell’European MS Platform, Steve Buchsbaun della Bill and Melinda Gates Foundation, Sarah Tabrizi dell’University College di Londra e Paul Matthews dell’Imperial College/Glaxo SmithKline.
La due giorni ha lo scopo di stimolare un dibattito con tutti i partner – associazioni, industria farmaceutica, mondo accademico, privati e, per la prima volta, le stesse persone con sclerosi multipla -, concentrando gli sforzi diretti verso una traduzione efficace della ricerca in terapie per la sclerosi multipla progressiva, e anche per lavorare insieme in maniera integrata e sullo stesso innovativo progetto: comprendere cioè i meccanismi alla base della progressione della malattia e il modo migliore per valutare i potenziali trattamenti, guardando ai meccanismi della rimielinizzazione/riparazione e della neuroprotezione. (B.E.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbara erba@gmail.com.