Le difficoltà dell’handicap, l’educazione, le discriminazioni e una chiusa con alcuni «suggerimenti “a misura di tutti” – come dichiara la stessa Autrice – su come rapportarsi con le persone con disabilità e sull’importanza dell’eliminazione della paura e dell’ostentato buonismo».
Scrive da sempre, Monica Zaulovic, ma in parallelo, da un po’ di anni, ha iniziato anche un perocrso lavorativo di operatrice socio-educativa in àmbito scolastico, extrascolastico e presso le comunità. E recentemente ha “messo in gioco” le sue emozioni e quelle delle persone con disabilità che ha conosciuto, in Io… voglio capire, titolo che è già un “manifesto” del libro, così come l’epigrafe che lo precede, un pensiero del filosofo Epitteto, che recita: «Ciò che turba gli uomini non sono le cose, ma le opinioni che essi hanno delle cose».
Come ha scritto Settimio Ferrari, l’editore calabrese che ha pubblicato il libro, uno dei tanti buoni esempi di “piccola editoria intelligente” del nostro Paese, «dopo avere dato alle stampe un’altra pubblicazione sulla disabilità, mi sono avvicinato a questa nuova proposta con interesse professionale e nello stesso tempo con la curiosità del lettore, già conoscitore della tematica, ma che ha il desiderio di indagare e scoprire su di essa nuovi punti di vista. Avevo visto giusto, perché Io… voglio capire è originale sia nella forma che nei contenuti ed è soprattutto un’opera nata dalla magica fusione dell’amore per la scrittura con la concretezza del “lavoro sul campo”».
«Abbiamo la possibilità di star fermi – scrive Zaulovic, chiudendo il capitolo intitolato A chi vuole capire – puntare il dito sugli altri, trascorrere il resto della nostra vita incolpando il destino… e/o gli altri… …o …iniziare ad Agire… …prendendo ad esempio in mano un libro»: in questo caso, vale senz’altro la pena farlo. (S.B.)
Monica Zaulovic, Io… voglio capire, Paludi-Rossano (Cosenza), Ferrari Editore, 2012, 91 pagine, 12 euro.