Dopo l’invio, nel novembre scorso, del primo Rapporto Italiano alle Nazioni Unite, sull’implementazione nel nostro Paese della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, da parte dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità – organismo previsto dalla Legge 18/09 di ratifica della Convenzione, che ne tutela, monitora e promuove i princìpi – l’Osservatorio stesso ha prodotto ora il primo Programma d’Azione Italiano per la Promozione dei Diritti e l’Integrazione delle Persone con Disabilità.
«Il Programma – come si legge in una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presso il quale ha sede l’Osservatorio – ha respiro biennale e individua le aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità, in una prospettiva coerente e unitaria, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali della Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020 e della Convenzione ONU ratificata dall’Italia nel 2009».
Il testo dovrà ora essere sottoposto a lettura nel Consiglio dei Ministri e al parere della Conferenza Unificata (sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali), per poi essere adottato come Decreto del Presidente della Repubblica.
«Vivo apprezzamento per il risultato conseguito» viene espresso sia dal ministro Elsa Fornero che dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra, «in primo luogo per il clima di grande collaborazione che ha caratterizzato il lavoro di esponenti delle amministrazioni, rappresentanti delle parti sociali e delle federazioni e delle associazioni delle persone con disabilità».
Un primo commento arriva anche da Nina Daita, responsabile dell’Ufficio Politiche per la Disabilità della CGIL, secondo la quale «l’approvazione del Programma rappresenta un importante primo passo». Al tempo stesso, tuttavia, Daita chiede «una maggiore attenzione, da parte del prossimo Governo, ai bisogni e ai diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, ricordando soprattutto che le buone politiche devono essere accompagnate da congrue risorse, e non come è accaduto con l’ultima Legge di Stabilità, che ha ad esempio azzerato il Fondo Nazionale per il Lavoro delle Persone con Disabilità».
«L’auspicio – conclude l’esponente sindacale – è che questo Programma, che ha visto l’impegno delle parti sociali, si traduca in un piano concreto di azioni positive verso le persone svantaggiate». (S.B.)
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