Seconda una recente ricerca condotta nell’università americana di Yale, e pubblicata dalla rivista scientifica «Biological Psychiatry», è possibile rilevare i deficit di attenzione, a partire dai sei mesi di vita, nei bambini che svilupperanno in seguito i disturbi dello spettro autistico.
I risultati di tale studio, infatti, dimostrano che a sei mesi i neonati che un giorno soffriranno di autismo dedicano meno attenzione alle persone intorno e alle loro attività, rispetto ai coetanei che non svilupperanno disturbi dello spettro autistico.
In sostanza, i ricercatori hanno tentato di individuare la presenza di sindromi prodromici, ovvero dei primi segni di disturbi dello spettro autistico, in una serie di bimbi di sei mesi d’età, registrando che in quelli ai quali successivamente sarebbe stata diagnosticata una forma di autismo, si mostrava già allora una ridotta capacità di partecipare alle attività sociali proposte dall’esterno.
È questa la prima ricerca che dimostra la presenza dei sintomi prodromici nel primo anno di vita del bambino, un risultato che offre sicuramente nuovi parametri di riferimento, per individuare i bimbi maggiormente a rischio di disturbi autistici, già dai primi sei mesi di vita. (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione l’Associazione ProgettoAutismo FVG.
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