Anche a Udine, così come in tante altre città italiane, il problema delle barriere architettoniche continua ad essere – purtroppo – quanto mai attuale. Infatti, secondo i dati forniti dalla UILDM locale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), in città due terzi dei bar e più di metà dei negozi presentano ostacoli all’ingresso. Poco più del 10% (12 su 102) degli ambulatori dei medici di famiglia, poi, sono frequentabili da una persona in carrozzina e meno di una decina sono i locali pubblici cittadini dotati di bagni accessibili anche a persone con disabilità.
Proprio per accendere i riflettori su tale tema, la stessa UILDM di Udine e il Comune della città friulana avevano proposto, alla fine del 2011, la mostra fotografica intitolata Questa è la mia città. Quarant’anni di lotta alle barriere architettoniche – della quale ci eravamo ampiamente occupati – basata sugli scatti di Matteo Lavazza Seranto, per disegnare un parallelo tra passato e presente, confrontando cioè la realtà attuale con le immagini in bianco e nero di un’analoga esposizione fotografica realizzata sempre dalla UILDM nel 1981.
L’evento – cui era seguita anche la pubblicazione di un volume fotografico, arricchito da alcuni testi – si era inserito tra quelli voluti dall’associazione friulana per celebrare i propri quarant’anni di attività al fianco delle persone colpite da malattie neuromuscolari e delle loro famiglie.
Grazie ora alla disponibilità dell’Azienda Sanitaria n. 4 Medio Friuli, un nuovo momento espositivo della mostra è in corso all’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine (Via Gervasutta, 48) e resterà aperto fino al 10 marzo.
«Abbiamo scelto questo tema – aveva spiegato alla fine del 2011 l’allora presidente della UILDM di Udine Maria Angela Caroppo – perché ci è parso emblematico di quello più generale del pieno inserimento sociale delle persone con disabilità e capace di sintetizzare anche visivamente il percorso compiuto in questi decenni lungo la strada dell’affermazione del diritto all’uguaglianza e alle pari opportunità di questi Cittadini. Si tratta di un cammino che in Friuli, come nel resto d’Italia, ha fatto sicuramente registrare dei passi avanti, ma che incontra ancora molti ostacoli e, appunto, molte barriere, fisiche e culturali». (S.B.)
Ringraziamo Laura Sandruvi per la segnalazione.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@uildmudine.org.
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