La principessa che stava sempre seduta

Verrà presentata il 17 marzo a Pavia la nuova fiaba di Nadia Cerchi, intitolata appunto “La principessa che stava sempre seduta”, inno all’amicizia che sa andare oltre la disabilità e anche sprone a non arrendersi di fronte alle difficoltà. I diritti d’autore verranno devoluti ai Goodfellas, la squadra pavese di wheelchair hockey (hockey in carrozzina elettronica)

Copertina di "La principessa che stava sempre seduta" di Nadia CerchiIncastonato di gioielli, il trono d’oro di Elisa – principessa che vive in carrozzina dalla nascita – ha due rotelle per potersi spostare, ma lei preferisce stare chiusa nelle sue stanze e in se stessa. Solo Dorotea, giovane come lei e al suo servizio, riesce a sopportarla. Un giorno, però, arriva un misterioso venditore con un tappeto, forse magico, e le due ragazze – pur mantenendo i propri ruoli – diventano amiche e complici per tre “viaggi speciali”. Succederà però un imprevisto…
«Il vero handicap per Elisa – si legge nella presentazione di La principessa che stava sempre seduta di Nadia Cerchi (Como, Il Ciliegio, 2013) – non è la disabilità fisica, quanto piuttosto aver tarpato le ali ai propri sogni. Questo racconto è uno sprone a non arrendersi di fronte alle difficoltà, al sapersi accettare per ciò che si è, al saper accettare anche l’aiuto degli altri, in un rapporto di dare e ricevere. È un inno all’amicizia che sa andare oltre le disabilità».

Laureata in filosofia, Nadia Cerchi è sempre stata maestra elementare a Pavia, la sua città, e da quando sono nati i suoi due figli, ha iniziato a raccontare e a scrivere fiabe. Nel 2012 ha esordito – sempre per Il Ciliegio – con Straniero… strabianco e ora torna con questa nuova storia, la principessa che stava sempre seduta, appunto, illustrato da Marianna Sauro, la cui presentazione – patrocinata dalla UILDM locale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – è in programma per domenica 17 marzo a Pavia (Nuova Libreria Il Delfino, Piazza Cavagneria, ore 16).
Particolare non certo trascurabile, l’Autrice devolverà i diritti d’autore ai Goodfellas, la squadra locale di wheeelchair hockey (hockey in carrozzina elettronica), i cui componenti lei stesa definisce come «giovani prìncipi e principesse che si dedicano al wheelchair hockey». (S.B.)

Ringraziamo Katia Pietra per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni: info@edizioniilciliegio.com.

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