«Forse la Regione Abruzzo ha dimenticato che il 27 maggio 2011, ovvero quasi due anni fa, le persone con disabilità avevano protestato, ottenendo precisi impegni dal mondo politico e dalle Istituzioni Regionali, anche in merito alla questione delle barriere architettoniche».
Fa riferimento – Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo – a quell’iniziativa di cui avevamo ampiamente riferito anche nel nostro giornale – che nella primavera del 2011 aveva visto tra l’altro la partecipazione “empatica” di ben dieci Consiglieri e cinque Assessori Regionali dell’Abruzzo, che seduti in carrozzina, avevano potuto verificare n prima persona come fosse impossibile prendere un caffè, entrare in un negozio, attraversare la strada, percorrere un marciapiede e assai difficile accedere persino agli uffici regionali.
«Tutti sembravano affranti e molto colpiti – sottolinea Ferrante – dalla dura esperienza empatica e l’assessore Angelo Di Paolo, con Delega alle Barriere Architettoniche, era persino caduto della carrozzina, tentando di entrare in una banca. Grazie a quella manifestazione, eravamo riusciti a fare stanziare 400.000 euro per sbloccare solo parte dei rimborsi ai Cittadini abruzzesi che avevano abbattuto barriere nel proprio edificio fin dal 2007. Ad oggi, però, nemmeno quei fondi sono stati ancora erogati».
«Mentre quindi quasi tutte le altre Regioni italiane – prosegue il Presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate – hanno rifinanziato la Legge Nazionale 13/89 – che prevede appunto contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati -, aumentando anzi gli importi anche con Leggi Regionali, l’Abruzzo non finanzia quella norma, detenendo, di fatto, agli “arresti domiciliari” migliaia di persone con disabilità, perché esse non riescono ad uscire dalle proprie abitazioni. Infatti, i finanziamenti, come detto, sono fermi al 2007!».
Guardando quindi anche alla Legge Regionale 1/08 (Abbattimento delle barriere architettoniche quale criterio generale per l’accesso ai contributi regionali), che costringe i Comuni abruzzesi a costruire le opere pubbliche senza barriere, Ferrante ricorda che «l’abulia della Giunta Regionale non ha permesso nemmeno di far funzionare una norma importante come quella». E conclude ricordando che «se entro i primi di maggio la Regione non rispetterà i diritti umani di chi è costretto agli arresti domiciliari o di chi è “prigioniero delle città” a causa delle barriere, siamo intenzionati ad occupare, con le nostre carrozzine, la stessa sede della Regione. Facciamo quindi appello a tutte le forze politiche, al governatore Chiodi, all’assessore Di Paolo, all’intera Giunta e a tutto il Consiglio di sbloccare la Legge 13/89 e di rendere esecutiva la Legge Regionale 1/08, altrimenti sarà battaglia, una battaglia per la civiltà, per l’autonomia, per la libertà, per l’indipendenza e per i diritti umani!». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: carrozzinedeterminate@hotmail.it.