«Non è facile – scrive Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan di Padova, nella prefazione a Trasparenza e diritti, la più recente pubblicazione del Gruppo Solidarietà – guardare le cose da una prospettiva diversa, più autentica, mentre altri sono abituati a vederle, a pensarle, a parlarne in modo diverso, per non fare quello che sarebbe giusto. È la grande questione dei diritti affermati, ma poco realizzati. Chi li rivendica, come si fa in questo volume, non per sé, ma per le persone più deboli, sa che la propria vita sarà costantemente considerata un problema: dalle burocrazie, dalla politica, da quanti ottengono vantaggi economici da un sistema molto amministrato e poco governato».
Dato alle stampe qualche settimana fa, Trasparenza e diritti. Soggetti deboli, politiche e servizi nelle Marche (Castelplanio, 2013) ha lo stesso nome dell’omonima campagna lanciata nelle Marche, lo scorso anno, per chiedere alla Regione di applicare la normativa nazionale sui Livelli Essenziali di Assistenza e di regolamentare, in maniera partecipata, i servizi sociosanitari rivolti alle fasce più deboli della popolazione.
Nel volume si guarda ai cosiddetti “problemi degli ultimi” dall’altro lato, cioè dal loro punto di vista, di vite quotidiane piene di difficoltà, che possono aiutare a capire meglio il senso stesso dei diritti e delle risposte date «per giustizia e non solo per carità».
«Sono condizioni essenziali di cittadinanza sociale – scrive ancora Vecchiato -, cioè di dignità e di vita da promuovere e salvaguardare. Le risposte dei LEA alimentano questo sforzo, se garantiscono speranza, se sono garanzia che non ci troveremo soli quando ne avremo bisogno. Sono anche condizioni necessarie per valorizzare quanto ogni persona fa per affrontare i propri problemi, anche con ridotte capacità. Parlare di diritti e di livelli essenziali di assistenza, come si fa in questo libro, non significa quindi auspicarli nel futuro, ma rivendicarli nel presente, chiedendo a chi ne ha la responsabilità di non nascondersi dietro le proprie incapacità e il proprio potere. Sono scudi imbarazzanti, visto che appartengono ad altri tempi, dove le persone erano sudditi e non ancora cittadini». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e per acquistare il libro Trasparenza e diritti: grusol@grusol.
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